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Area di intervento: Flessibilità organizzativa e oraria                      

  

Fonte di finanziamento: Risorse aziendali

 

Popolazione coinvolta: Tutti i dipendenti 

 

Cosa?

Lo Smart Working è una modalità di gestione flessibile e particolareggiata della settimana lavorativa a regime subordinato. Questa flessibilità si concretizza in specifiche regole, tra le quali spicca la virtualizzazione del posto di lavoro. Non vi è più, quindi, l’obbligatorietà di essere presenti presso la sede dell’azienda, ma è possibile svolgere le attività lavorative in altri luoghi (casa o altre sedi), se le stesse possono essere efficacemente gestite anche da remoto, grazie al supporto della tecnologia digitale.

Il Progetto Smart Working di TIM ha l’obiettivo di realizzare un nuovo modello di organizzazione del lavoro orientato a superare la postazione lavorativa come status e incentrato sulla crescita del rapporto di fiducia capo/collaboratore.

Si rivolge ai dipendenti la cui prestazione non è vincolata ad uno specifico luogo e consente di lavorare, il mercoledì o il giovedì (con frequenza variabile tra i diversi settori), dal proprio domicilio o dalle cosiddette sedi satellite con le dotazioni informatiche e di comunicazione già assegnate. 

 

Come? 

Nel settembre 2015 è stata realizzata, in collaborazione con il Politecnico di Milano, una survey rivolta a circa 14.000 dipendenti, organizzata secondo l’Activity Based Working Model che misura le attività lavorative individuali secondo 4 modalità (Concentrazione, Collaborazione, Comunicazione, Creatività) alle quali associare specifici ambienti e strumenti di lavoro.

A ottobre e dicembre 2015 sono stati realizzati dei trial con il coinvolgimento di circa 1.000 colleghi, ai quali sono seguite delle survey per misurare gli impatti su work-life balance e produttività. I ritorni sono stati indubbiamente positivi.

Nel 2016 il Progetto Smart Working ha cambiato passo lanciando il programma di pilot 2016-2017 articolato in più fasi: la prima avviata a gennaio 2016, la seconda programmata da luglio 2016 e la terza nel 2017.

La prime sedi a partire sono state Bologna, Milano e Rozzano, Palermo, Roma e Pomezia, Torino e Ivrea, per un bacino potenziale di 18.000 persone. Questo approccio graduale consente di identificare le soluzioni più efficaci per le persone e per l’azienda.

Per facilitare l’adozione dell’approccio sono previste riunioni mensili tra capo e collaboratori sugli impatti sui risultati del team.

Le logiche e le finalità della sperimentazione sono state condivise con i responsabili delle Funzioni.

 

Perché ha successo?

 

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  • Perché consente di innovare i luoghi e le modalità di lavoro cogliendo le opportunità offerte dalla tecnologia digitale e dalla attuale normativa (incentivi fiscali e contributivi previsti per il lavoro subordinato in materia di salario di produttività)
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  • Perché consente ai lavoratori di conciliare più agevolmente le esigenze familiari con quelle lavorative
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  • Perché consente all’azienda di ridurre i costi di gestione degli spazi
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  • Perché consente di ridurre gli spostamenti e di conseguenza le emissioni di Co2
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Aziende che hanno implementato lo strumento:

TIM – Via Gaetano Negri, 1 Milano

Settore di Attività: Telecomunicazioni

Dimensione aziendale: oltre 50.000 dipendenti in Italia