Area di intervento: Reti interaziendali per favorire interventi di pari opportunità, valorizzazione della diversità e di welfare aziendale
Tipologia di Strumenti: Reti/Community
Promotori: libere professioniste
Attori aderenti: enti pubblici, associazioni datoriali, sindacali e aziende
Fonte di finanziamento: risorse private e contributo comunale
Cosa?
Piano C nasce alla fine del 2012 a Milano come spazio di co-working per lanciare un nuovo modo di lavorare. Costituisce un esempio di community di persone, libere professioniste e imprese che fornisce servizi. Donne e uomini entrando nella community possono scegliere di lavorare in uffici condivisi e fruire nel contempo di vari servizi: cobaby, formazione, servizi salva tempo ecc..
L’offerta di servizi si articola con riferimento a 4 tipologie differenti di destinatari: persone, aziende, start-up, istituzioni.
Servizi alle persone: oltre alla messa a disposizione di un luogo fisico dove svolgere il proprio lavoro e allacciare relazioni in ambito professionale, lo spazio invita a sviluppare sinergie, anche grazie ai servizi Salvatempo® e all’area Cobaby® (uno spazio custodito da un’educatrice professionista per bambini dai 0 ai 12 anni). Vengono organizzati eventi sui temi dell’innovazione nell’organizzazione del lavoro, diversity e nuove competenze della leadership ed è resa disponibile una rete di partner che offrono formazione e consulenza specialistica. In particolare, è offerto il MaaM – Maternity as a Master, una proposta di trasformazione dell’esperienza della maternità in competenze di leadership articolato in:
– I. MaaM Leave: per le donne in congedo di maternità, che prevede 10 incontri di mezza giornata che fanno del congedo di maternità un periodo di sviluppo personale con la finalità di rendere le donne che rientreranno nel mondo del lavoro più forti e preparate rispetto a quando ne sono uscite;
– MaaM Open: un ciclo di conferenze aperto a tutte/i per mettere in luce la transilienza delle competenze dalla maternità al lavoro e aumentare la consapevolezza della nuova leadership femminile).
Servizi alle aziende: sono previsti i cd. pacchetti Back to Work, periodi di qualche mese in cui al rientro dal congedo di maternità la lavoratrice alterna periodi di lavoro in ufficio a periodi di lavoro presso Piano C sul presupposto che il differente contesto (una postazione di lavoro che consente incontri con altre mamme che lavorano, l’utilizzo di spazi attigui per i bambini piccoli, incontri di formazione e coaching) aiuti la lavoratrice a ripartire, bilanciando più facilmente gli impegni lavorativi e familiari.
Sono previste anche azioni diconsulenzasu misura per le aziende che intendano avviare al proprio interno:
-iniziative innovative di leadership al femminile,
– azioni di marketing per intercettare il segmento di clientela “donna che lavora”,
– analisi dei bisogni femminili per sviluppare insieme alle lavoratrici prodotti, progetti, collaborazioni.
Servizi alle start-up femminili: è prevista la costituzione di laboratori per lo sviluppo di impresa.
Servizi alle istituzioni: è prevista la costituzione di un laboratorio di buone prassi e di innovazione in ambito organizzativo per quanto concerne i temi delle Pari Opportunità e il diversity management.
Come?
Una convenzione con il Comune di Milano agevola la fruizione del servizio di co-working fornito da Piano C. Il/la coworker possono presentare la propria attività (in essere o progettuale) e il Comune valuta la candidatura stilando un elenco di persone che possono accedere ai voucher (spendibili negli spazi accreditati). Il voucher consiste nel rimborso del 50% delle fatture sostenute nel co-working, fino a un massimo di 1500 euro. I voucher sono erogati fino a esaurimento fondi.
Piano C per il futuro prevede di costituire una piattaforma on-line per aumentare l’impatto del proprio intervento su tutto il territorio nazionale e di sviluppare il modello di licensing per essere presenti in modo agile su tutto il territorio nazionale, replicare i benefici del format Piano C innestando i propri servizi in spazi già esistenti.
Perché ha successo?
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- Perché l’adesione a reti può costituire una modalità efficace ed omogenea di diffusione della cultura di genere sul medesimo territorio
- Perché fare parte di reti di incentiva il confronto e contribuisce a creare sinergie fra le aziende/professionisti grazie alla condivisione di valori e pratiche
- Perché fare parte di reti contribuisce a ridurre i costi delle azioni che si realizzano e ad ottimizzarne i risultati
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Per maggiori approfondimenti: