Area di intervento: Welfare aziendali – gender sensitive
Tipologie di strumenti: congedi, permessi, integrazione indennità
Fonte di finanziamento:Risorse aziendali
Popolazione coinvolta: Dipendenti padri con figli
Cosa?
L’azienda Nestlè ha previsto una serie di misure per favorire la paternità, che considerato il settore di attività in cui opera l’azienda, rientrano nelle strategie di marketing aziendale.
E’ stato in particolare istituito un periodo aggiuntivo per il congedo di paternità, elevato il numero dei permessi retribuiti ed integrato il trattamento remunerativo previsto per i congedi parentali se fruiti dai padri. Si tratta di iniziative che permettono al padre lavoratore stare accanto ai figli appena nati e che possono portare nel contempo a una più equa suddivisione delle responsabilità familiari nella coppia.
Come?
Il congedo di paternità è concesso ai dipendenti per la durata di due settimane . I permessi retribuiti sono elevati da uno a quattro giorni.
L’integrazione del congedo parentale, che scatta quando è il padre dipendente in sostituzione della madre a chiedere di stare a casa per accudire il figlio nei primi mesi, è pari al 100% dello stipendio.
Perchè ha successo?
Perché l’integrazione al 100% rende economicamente sostenibile e quindi più attuabile la scelta di coppia di propendere per il congedo parentale fruito dal padre anziché dalla madre.
Aziende che hanno implementato lo strumento:
Nestlé Italia, Viale G. Richard, 5 Milano
Settore di attività Alimentare
Multinanzionale presente in oltre 80 Paesi, con più di 320000 dipendenti. Nestlè Italia conta 18 stabilimenti e 5.400 dipendenti