Il Rapporto di ricerca, commissionato dall’Assessorato alle politiche di welfare e alle politiche abitative della Regione Emilia Romagna al Laboratorio “Percorsi di secondo welfare” ha realizzato una mappatura dello sviluppo dei sistemi di welfare aziendale e dei servizi di conciliazione vita-lavoro all’interno delle aziende che operano in Emilia Romagna, identificando e valorizzando le esperienze più significative.
Le linee guida sono state realizzate nell’ambito del progetto europeo TRIGGER (TRansforming Institutions by Gendering contents and Gaining Equality in Research), finanziato nell’ambito del 7° programma quadro per la ricerca e l’innovazione che ha come obiettivo principale quello di avviare e realizzare, a livello europeo, dei cambiamenti strutturali rispetto al tema delle pari opportunità nella scienza e nella ricerca, attraverso l’adozione di piani d’azione ad hoc concreti e misurabili all’interno di istituzioni scientifiche di ricerca e Università pilota. Il progetto mira a sostenere la collaborazione a livello europeo ed internazionale tra Amministrazioni pubbliche, Enti di ricerca e Università su azioni comuni per attuare nuovi e migliori approcci di sistema con l’obiettivo di aumentare la partecipazione e l’avanzamento di carriera delle donne ricercatrici.
Esiste l’istinto paterno? Si è padri naturalmente o culturalmente? Chi sono i nuovi padri? Quali iniziative di sostegno a queste nuove forme di paternità si stanno sviluppando? Cosa pensano, cosa fanno e come si differenziano i movimenti dei padri, in Italia e all’estero?
Queste le domande a cui si è cercato di dare una risposta nel convegno “Ambiguo paterno”, organizzato dall’associazione Femminile Maschile Plurale nel febbraio 2016, due anni dopo l’analogo incontro dedicato all’ambiguo materno, che affrontava la problematica della genitorialità dal versante femminile (vedi Ambiguo materno, Fernandel, 2017).
Il piano d’azione il cui obiettivo principale è quello di incoraggiare i Paesi G7 a sviluppare e attuare strategie e azioni sostenibili per la promozione della parità di genere e dell’empowerment femminile e l’eliminazione di ogni forma di discriminazione e violenza subita dalle donne nel corso della loro vita privata e professionale
Il piano d’azione il cui obiettivo principale è quello di incoraggiare i Paesi G7 a sviluppare e attuare strategie e azioni sostenibili per la promozione della parità di genere e dell’empowerment femminile e l’eliminazione di ogni forma di discriminazione e violenza subita dalle donne nel corso della loro vita privata e professionale
Per la prima volta in Italia il Rapporto analizza lo “stato” della paternità nel nostro Paese. Autori di una “rivoluzione” storica cominciata cinquant’anni orsono, i padri dei “millennials” sono al tempo stesso oggetto di indagini e riflessioni di natura sociologica, psicologica, giuridica, statistica… Come e perché sono cambiati? E qual è oggi la loro identità? Non più padri-padrone, a volte “mammi”, ma già “nuovi padri”. Verso un futuro tutto da definire. Questo Rapporto – elaborato dall’Istituto di Studi sulla Paternità e dall’Università Roma Tre, Dipartimento di Scienze della Formazione – analizza i tratti fondamentali della trasformazione paterna all’interno di una famiglia – e di una società – in continuo cambiamento. Con l’apporto di dati statistici e un’accurata analisi qualitativa, il Rapporto definisce nella sua attualità la complessa figura del padre oggi.
La campagna nazionale “Diamo voce ai papà” nasce per raccogliere le testimonianze dei padri italiani intorno a temi troppo spesso declinati solo al femminile: le necessità di “conciliazione” vita-lavoro, le trasformazioni che la paternità porta con sé e che spesso gli uomini non hanno spazio per raccontare, l’evoluzione della cura paterna, la relazione tra la paternità e gli altri aspetti della vita come il lavoro.
Il presente documento rappresenta una versione integrata del precedente report “Welfare aziendale: lo scenario europeo e le sue prospettive future” pubblicato nel 2015. La nuova versione contiene in appendice il “Manuale per l’organizzazione e lo sviluppo del welfare aziendale”.
Il documento raccoglie e presenta gli esiti del Gruppo di lavoro tra Soci di Impronta Etica sul welfare aziendale, svoltosi nel 2014 in collaborazione con Cadiai, che ha avuto l’obiettivo di promuovere una prima riflessione tra le aziende socie sullo scenario europeo in termini di cambiamento ed evoluzione dei sistemi di welfare e sui potenziali sviluppi futuri del welfare con un focus sul ruolo delle imprese.
Si definisce comunemente Welfare Aziendale l’insieme di azioni attivate volontariamente da imprese per integrare servizi di supporto ai dipendenti e loro familiari che possono migliorare la qualità della vita, il benessere psico-fisico, in un contesto di crisi e riduzione di servizi di Welfare Pubblico. Il Welfare Aziendale, o Secondo Welfare, può articolarsi in molte forme, semplici, informali e molto strutturate, e su diverse aree: Servizi di Cura per dipendenti e loro famigliari (People Care), Servizi per risparmio di tempo (Time Saving), convenzioni per acquisti con scontistica per risparmiare (Money Saving), ed altre azioni di supporto al Benessere dei Dipendenti. Il Welfare Aziendale rientra tra le aree di intervento negli approcci di Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI-CSR).
La presente indagine nasce nell’ambito del gruppo di lavoro economia sociale, composto da funzionari della Regione Emilia-Romagna ed esponenti delle tre centrali cooperative e del Forum del Terzo Settore, con l’obiettivo di mettere in luce il contributo offerto dal terzo settore a favore della coesione sociale e territoriale nella regione. A questo scopo si è proceduto ad un’analisi di casi, a partire da un primo campione di 55, identificati con il contributo dei rappresentanti del Forum e delle centrali cooperative in base a caratteristiche di innovatività e rappresentatività rispetto ad alcuni ambiti di attività/gruppi target.