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Normativa

“Codice delle pari opportunità” (D. Lgs 198/2006)

By Contrasto alle discriminazioni e alla violenza

Le discriminazioni di genere nel lavoro sono vietate in qualsiasi forma, diretta o indiretta, dal “Codice delle pari opportunità” (D. Lgs 198/2006), e sue modifiche (Legge di stabilità 2013).

Per “discriminazione diretta”(Codice P.O., art. 25) si intende qualsiasi atto, patto o comportamento che produca un effetto pregiudizievole discriminando le lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro sesso e, comunque, il trattamento meno favorevole rispetto a quello di un’altra lavoratrice o di un altro lavoratore in situazione analoga.

La “discriminazione indiretta”(Codice P.O., art. 25) si concretizza invece quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono o possono mettere i lavoratori di un determinato sesso in una posizione di particolare svantaggio rispetto a lavoratori dell’altro sesso, salvo che riguardino requisiti essenziali allo svolgimento dell’attività lavorativa e purché l’obiettivo sia legittimo e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari.

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Congedo straordinario in caso di familiare disabile

By Maternità, paternità, cura dei familiari e conciliazione dei tempi

Si tratta di un congedo che può essere concesso al familiare che assiste la persona disabile che versa in situazione di particolare gravità. Si traduce nel diritto a fruire di tre giorni mensili di permessi retribuiti ai sensi dell’art. 33, comma 3, della legge n. 104 del 5 febbraio 1992. Il congedo straordinario e i permessi non possono essere riconosciuti a più di un lavoratore per l’assistenza alla stessa persona disabile in situazione di gravità.

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Congedo straordinario per esigenze familiari

By Maternità, paternità, cura dei familiari e conciliazione dei tempi

E’ previsto che i datori di lavoro pubblici o privati possano concedere un periodo di congedo al lavoratore, per gravi e documentati motivi familiari. Tale tipologia di congedo può essere richiesto, in presenza di gravi e documentati motivi relativi alla propria situazione personale e della propria famiglia anagrafica: del convivente stabile, del coniuge e dei parenti entro il 2° grado e affini entro il 1° grado (i figli legittimi o legittimati o naturali o adottivi, e in loro mancanza, i discendenti prossimi, anche naturali; i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi, anche naturali, gli adottanti; i generi e le nuore; il suocero e la suocera; i fratelli e le sorelle) anche se non conviventi.

 

 

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Riposi giornalieri della madre e del padre

By Maternità, paternità, cura dei familiari e conciliazione dei tempi

I riposi giornalieri sono dei periodi di interruzione giornaliera del lavoro durante i quali è consentito al genitore che ne fruisce di uscire dall’azienda. Possono beneficiarne le madri lavoratrici (anche adottive o affidatarie) con contratto di lavoro subordinato e, in via alternativa, i padri lavoratori (anche adottivi o affidatari) con contratto di lavoro subordinato.

 

 

 

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Incentivazione di rapporti di lavoro stabili o di maggiore durata per giovani e donne

By Occupazione femminile e condizioni di lavoro

Il decreto interministeriale del 5 ottobre 2012 riconosce ai datori di lavoro privati incentivi da destinare al sostegno dell’occupazione dei giovani (fino a 29 anni di età) e delle donne di qualunque età. La misura, che ha carattere straordinario, prevede 12.000 euro in caso di trasformazione di un contratto a tempo determinato in tempo indeterminato e riguarderà i rapporti di lavoro stabilizzati o attivati entro il 31 marzo 2013. 

 

AGGIORNATO a seguito del Messaggio INPS n. 8820 del 30 maggio 2013.

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Congedo di maternità

By Maternità, paternità, cura dei familiari e conciliazione dei tempi

 

il congedo spetta alla lavoratrice dipendente, alle lavoratrici iscritte alla gestione separata (collaboratrici parasubordinate, P. IVA, collaboratrici occasionali, associate in partecipazione), alle lavoratrici autonome, libere professioniste,  imprenditrici agricole e pescatrici autonome della piccola pesca marittima all’interno delle disposizioni che tutelano la maternità per le lavoratrici autonome.

 

 

(aggiornato a seguito del Decreto Legislativo attuativo del Jobs Act) 

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Riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali

By Gestione e valorizzazione della risorsa femminile in azienda

La legge n. 215 del 2012 ha introdotto importanti novità in materia di rappresentanza di genere negli organi esecutivi degli enti locali e nelle commissioni di concorso. La nuova normativa richiede che gli statuti comunali e provinciali stabiliscano norme per “assicurare” e non più solo per “provuovere” condizioni di pari opportunità tra uomo e donna (ai sensi della legge 10 aprile 1991, n. 125) e la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali non elettivi del comune e della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti. Gli enti locali dovranno adeguare i propri statuti a tale novellata disposizione entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge.

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