Username or Email Password Ricordami Forgot Password? Registrati
Username or Email Password Ricordami Forgot Password? Registrati
ll Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne (2017-2020) deriva dall’attuazione del Piano di azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere che è stato adottato nell’estate del 2015 dal Ministro delegato per le pari opportunità come previsto dall’articolo 5 del DL. 93/2013 (L. 119/2013).
Il Piano è articolato secondo tre assi principali (prevenzione, protezione e sostegno, “perseguire e punire”) e un asse di servizio (assistenza e promozione).
Il Piano anti-violenza istituito dalla Regione Lombardia, così come previsto dalla Legge regionale del 3 luglio 2012, n.11 – interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne vittime di violenza, introduce l’attivazione di un sistema integrato di servizi in grado di sviluppare politiche pubbliche omogenee su tutto il territorio regionale incentrate sulla dignità e alla libertà della persona.
La Risoluzione del Parlamento europeo del 15 novembre 2019 sull’integrazione della dimensione di genere al Parlamento europeo pone in evidenza i seguenti punti: strategia europea sull’uguaglianza sotto forma di una comunicazione che contenga obiettivi chiari e quantificabili; attribuzione dei posti con responsabilità decisionali sia equamente suddivisa tra uomini e donne; importanza del dialogo con i portatori di interessi esterni.
La risoluzione del Parlamento europeo del 14 marzo 2017 sulla parità tra donne e uomini nell’Unione europea nel 2014-2015 prende in considerazione i seguenti punti: evidenzia un calo dell’eguaglianza e della lotta contro la discriminazione di genere; affronta le cause strutturali della povertà femminile nell’ottica della strategia Europa 2020; incoraggia gli Stati membri a promuovere iniziative, misure e azioni di assistenza e consulenza per le donne; evidenzia che l’istruzione è uno strumento importante per consentire alle donne di partecipare a pieno titolo allo sviluppo sociale ed economico.
Risoluzione del Parlamento europeo dell’11 settembre 2018 sulle misure per prevenire e contrastare il mobbing e le molestie sessuali sul posto di lavoro, nei luoghi pubblici e nella vita politica nell’UE, prende in considerazione i seguenti punti: la necessità di segnalare gli ostacoli che le donne incontrano nella segnalazione dei casi di molestie sessuali, discriminazioni e violenza di genere, incoraggiandole a segnalare i casi; invita inoltre gli Stati membri a coinvolgere attivamente gli uomini nelle campagne di sensibilizzazione e di porevenzione contro le molestie.
L’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna ha approvato lo scorso maggio il primo piano contro la violenza di genere, in attuazione della L.R. n.6 del 2014, quale strumento principale per rafforzare la rete di prevenzione, protezione e sostegno alle donne vittime di violenza.
L’articolo 3 del Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53 vieta qualsiasi discriminazione per ragioni connesse al sesso, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, con particolare riguardo ad ogni trattamento meno favorevole in ragione dello stato di gravidanza, nonche’ di maternita’ o paternita’, anche adottive, ovvero in ragione della titolarita’ e dell’esercizio dei relativi diritti.
E’ prevista la possibilità di astenersi dal lavoro, per un massimo di tre mesi (90 giorni di attività lavorativa) per motivi legati ai percorsi di protezione. E’ garantita l’intera retribuzione e il periodo di congedo è computato ai fini dell’anzianità di servizio a tutti gli effetti, nonché ai fini della maturazione delle ferie, della tredicesima mensilità e del trattamento di fine rapporto (Circolare INPS n.65 del 15-04-2016). Con la Circolare n. 3 del 25-01-2019, l’INPS comunica l’applicazione del regime telematico per l’invio delle domande di congedo di donne vittime di violenza di genere.