Il governo sta dando forte valore al decreto legislativo contenente disposizioni in materia di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro approvato a fine febbraio. Da prime analisi è possibile iniziare a ragionare su quali sono gli aspetti positivi e quali invece quelli che non convincono.
Sempre più bambini crescono oggi con i nonni che rivestono un ruolo importante nel prendersi cura dei nipoti soprattutto in Paesi, come l’Italia, dove i servizi pubblici per l’infanzia sono insufficienti, e in futuro potrebbero persino diminuire, o diventare più cari, a seguito dei tagli nella spesa pubblica. L’articolo in oggetto approfondisce il ruolo dei nonni come supporto alla vita familiare.
L’articolo illustra le pratiche aziendali per conciliare vita e lavoro realizzate dal Gruppo Hera, colosso delle multiutility del Centro Italia, con più di ottomila dipendenti, di cui, quasi un quarto, donne. Si spazia da asili nido, congedi parentali fino a politiche del “buon rientro”.
La legge prevede che il datore di lavoro anticipi, per conto dell’Inps, il trattamento economico riservato alle donne in maternità. Ma molti versano il dovuto con parecchio ritardo, trattengono una parte o addirittura si rifiutano di pagare. Eppure per mettere fine ai soprusi basterebbe che a occuparsene fosse direttamente l’istituto di previdenza, eliminando un inutile passaggio.
La Lamborghini si aggiudica per il secondo anno consecutivo il Top employer Italy 2015, riconoscimento assegnato dall’omonimo istituto alle imprese con eccellenti ambienti di lavoro e avanzate politiche di gestione delle risorse umane.
Le madri lavoratrici, che rinunciano al congedo parentale, potranno ricevere un voucher di 600 euro per pagare il servizio di baby-sitting o richiedere la compartecipazione alle spese per i servizi per l’infanzia pubblici o privati accreditati. Il bonus potrà essere erogato al massimo per sei mesi.
L’articolo approfondisce l’accordo aziendale di II livello stipulato dall’impresa Corneliani del settore tessile. La Corneliani ha infatti deciso in risposta alla crisidi puntare sulla conciliazione e sulla maternità, all’interno di un accordo pluricomposto che include non solo flessibilità e benefit per le mamme ma anche formazione, sicurezza, welfare e salario.
In attesa di veder partire il bonus bebè da 80 euro previsto dal disegno di legge di Stabilità, il governo corregge il tiro sul voucher «dimenticato», quello per pagare la baby sitter o l’asilo nido. Il meccanismo era stato introdotto in via sperimentale nel 2012, collegato alla riforma del lavoro targata Fornero: 300 euro netti al mese per sei mesi versati alle madri che, finita la maternità obbligatoria, decidevano di rientrare in azienda.
La Germania ha introdotto una legge che renderà più facile per i lavoratori conciliare i tempi di cura di un parente con i tempi di lavoro: congedo rimborsato per assistere i genitori o parenti non autosufficienti malati a casa o presso strutture ospedaliere.
Che cosa c’entra il work-life-balance con le scarpe? Solo apparentemente niente, visto che Assocalzaturifici e il Miur hanno scelto proprio questa inedita combinazione come tema da proporre agli studenti degli istituti “di ogni ordine e grado”, come si dice (dalle scuole dell’obbligo alle agenzie di formazione del settore, come la romagnola Cercal) per l’edizione 2014 del loro concorso annuale.