Le donne entrano con più peso nei consigli di amministrazione delle società quotate ma pagano ancora dazio quando si tratta di monetizzare la loro professionalità in busta paga: in media, in Italia, incassano una ral (retribuzione annua lorda) di 26.725 euro, contro i 29.985 euro degli uomini: c’è un divario di 12,2 punti percentuali a favore dei primi e, specularmente, le donne guadagnano il 10,9% in meno dei colleghi maschi. E’ il dato medio nazionale italiano rilevato dall’Osservatorio JobPricing che rilascia ‘Gender Gap Report 2016’, la panoramica completa sulle differenze di genere nel mercato del lavoro in Italia.
Non riesco a stancarmi di parlare di gap occupazionale di genere. Non ci riesco perché trovo che molti problemi sociali comincino da questo: da una donna, una mamma che deve rinunciare al suo lavoro. E da questo vengono meno altre cose fondamentali. L’indipendenza economica. L’autonomia personale in famiglia. Le scelte di consumo. Il diritto di fare altri figli, se si desiderano.
Il “chilometro rosa” è un indicatore sviluppato dalle ricercatrici Red-Sintesi per misurare la distanza che separa donne e uomini dalla piena parità rispetto a quattro assets fondamentali: peso politico, occupazione, benessere economico e istruzione. Oggetto dell’analisi oltre venti indicatori che valutano la partecipazione politica e il livello di benessere della componente femminile rispetto a quella maschile. Grazie al “chilometro rosa” si riesce ad analizzare quanto è stato raggiunto delle perfomance maschili, e a quantificare la strada ancora da percorrere per arrivare alla piena parità.
Nelle professioni le posizioni delle donne crescono ma troppo lentamente. Sono passati vent’anni, ma dai primi anni Novanta a oggi per le donne, sul lavoro, è cambiato ben poco.
La politica economica ha finora ignorato le disuguaglianze di genere. E potrebbe andar peggio, in tempi di crisi. Invece, misurare in un’ottica di genere le misure di rilancio e di austerity ci aiuterebbe a uscire dalla situazione attuale. Un’anticipazione dall’Almanacco di Micromega su “Il ritorno dell’eguaglianza”.