I dati Inps dicono che più dell’80 per cento dei congedi parentali è ancora utilizzato da donne. E la maternità comporta forti penalizzazioni in termini di reddito e di carriera. L’allungamento del congedo obbligatorio dei padri permetterebbe di ridurre le disuguaglianze sul mercato del lavoro.
Collegare, come ha annunciato il ministro Costa, il bonus figli all’età della madre – concedendolo solo se questa è under 30 – sarebbe un errore. Bisogna invece mettere al centro caratteristiche del bambino ed equità di genere. La situazione delle famiglie con figli in Italia è chiaramente problematica, e i livelli di fecondità ne sono un sintomo inequivocabile. Tuttavia, varare un bonus per le nascite collegato all’età della madre, come annunciato dal ministro con delega alla famiglia Enrico Costa, sarebbe sbagliato. Per tre motivi.
Le dipendenti che diventano mamme non sono un problema ma una ricchezza per le aziende. Valeria Farina ci racconta cosa c’è alla base di maam.
Con messaggio 32/85/16 l’INPS comunica l’esaurimento per l’anno 2016 del budget di 20 milioni di euro previsto e stanziato per il finanziamento del voucher baby sitting– strutture eroganti servizi per l’infanzia.
Il lavoro agile arriverá in aula a settembre. Dopo mesi in cui il disegno di legge presentato dal Governo ha affrontato il vaglio della Commissione Lavoro del Senato, c’è una prima risposta alla domanda su che fine avesse fatto. Una domanda che sembra aver preoccupato più gli osservatori e i giuristi che il mondo delle imprese. Non passa mese, infatti, senza la stipula di nuovi accordi collettivi nazionali o aziendali che si occupano esplicitamente di regolare la pratica dello smartworking.
Il primo atto della giunta milanese di Beppe Sala. Da gennaio 2017 le madri riceveranno ogni mese il contributo per un massimo di due anni. La carta sarà utilizzabile in negozi e strutture pubbliche convenzionate che offrono prodotti o servizi per l’infanzia.
Possibile da oggi inviare le domande all’Inps per fruire del congedo parentale a ore che, in mancanza di indicazioni specifiche della contrattazione collettiva, in realtà può essere solo pari a mezza giornata.
Il congedo facoltativo di sei mesi potrà essere sfruttato non più fino agli otto anni del bambino ma fino ai 12. Il tutto con una retribuzione al 30% dello stipendio fino al sesto anno del figlio invece che fino al terzo anno. Altro punto qualificante è l’introduzione di un congedo di tre mesi per le donne vittime di violenza di genere e inserite in percorsi di protezione.
Al via la procedura online per la richiesta del Bonus Bebè, previsto per ogni figlio nato tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 di importo pari a 80 euro mensili per tre anni.
Vessazioni, ordinarie ingiustizie, discriminazioni subdole e banali ma non per questo meno tremende. Ecco cosa succede alle lavoratrici da poco diventate madri, considerate dalle aziende “meno produttive”