E’ stato pubblicato lo studio EIGE – European Institute for Gender Equality “Gender equality and economic independence: part-time work and self employment”. Il report evidenzia alcune tendenze importanti: il tempo parziale facilita la partecipazione al lavoro delle donne e degli uomini, poichè facilita la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Tuttavia le donne sono sovra-rapresentate nel lavoro part-time, con un effetto negativo sulla loro indipendenza economica.
È una particolare forma di prestazione di lavoro che prevede la copertura di una medesima singola posizione lavorativa con la prestazione, part-time di due dipendenti in modo da coprire le 8 ore giornaliere.
Parte la campagna della Regione Emilia Romagna, finanziata dal Dipartimento per le pari opportunità (Presidenza del Consiglio dei ministri) di sensibilizzazione all’utilizzo dei congedi parentali.
La Germania ha introdotto una legge che renderà più facile per i lavoratori conciliare i tempi di cura di un parente con i tempi di lavoro: congedo rimborsato per assistere i genitori o parenti non autosufficienti malati a casa o presso strutture ospedaliere.
Il prossimo 1 ottobre 2014 presso l’ Auditorium Enzo Biagi, Biblioteca Salaborsa si terrà il Convegno
Nel mondo del lavoro che cambia — strattonato da crisi e globalizzazione — una regola continua a valere a ogni latitudine: fare figli penalizza le donne. Per gli uomini, invece, diventare papà è addirittura un vantaggio.
Per le manager niente svantaggi
Ce lo si poteva aspettare. Meno prevedibile che — come sta avvenendo — si sia creato un binario privilegiato per le donne al top della carriera. Una volta sfondato il soffitto di cristallo che impediva loro il salto ai vertici delle imprese (magari con il piccone fornito dalla legge sulle quote) le penalizzazioni non esistono più.
Che cosa c’entra il work-life-balance con le scarpe? Solo apparentemente niente, visto che Assocalzaturifici e il Miur hanno scelto proprio questa inedita combinazione come tema da proporre agli studenti degli istituti “di ogni ordine e grado”, come si dice (dalle scuole dell’obbligo alle agenzie di formazione del settore, come la romagnola Cercal) per l’edizione 2014 del loro concorso annuale.
L’hanno chiamata “flessibilità creativa” e, da come suona, l’intenzione non era fare un complimento. La modulazione dell’orario dei 750 dipendenti delle trendyissime gelaterie Grom, che prevede la ”sosta meteorologica” dal lavoro nelle giornate di maltempo – largamente maggioritarie in questa estate anomala, rigida quindi catastrofica per gli incassi di tutti gli articoli legati alla stagione, coni inclusi – é in realtà l’interpretazione originale e inedita, perchè legata al meteo e alla redistribuzione dell’orario base, di un istituto antico e collaudato, attuato qui in applicazione di un accordo siglato l’anno scorso da azienda e rappresentanze sindacali.
E’ capo del dipartimento Statistiche sociali e ambientali dell’ISTAT e ora anche del dipartimento per i Censimenti e gli archivi amministrativi e statistici: unica donna ai vertici dell’Istituto.Linda Laura Sabbadini, classe 1956, dice di adorare il suo lavoro, e nel 2006 è stata scelta dall’allora capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, per essere insignita – era l’8 marzo – dell’onorificenza di commendatore della Repubblica in virtù del ruolo particolarmente innovativo svolto nel campo delle statistiche sociali e di genere. Fa parte di gruppi di alto livello e di centri di eccellenza dell’Onu e della Commissione europea. Nonostante tutti i suoi incarichi, la Sabbadini non ha mai smesso di occuparsi anche di condizioni e qualità della vita delle donne.
Mille asili in mille giorni. L’annuncio fatto ieri dal presidente del Consiglio Matteo Renzi è di quelli che – se alle parole seguiranno i fatti – meritano un brindisi. Nel nostro paese una donna su tre lascia il lavoro dopo la maternità. Una delle cause più vistose di questa patologia tutta italiana è proprio la penuria di nidi.