Si è tenuto l’11 maggio a Bologna in…
Vessazioni, ordinarie ingiustizie, discriminazioni subdole e banali ma non per questo meno tremende. Ecco cosa succede alle lavoratrici da poco diventate madri, considerate dalle aziende “meno produttive”
Un tempo erano le case popolari, le colonie estive per i figli dei dipendenti, i dopolavoro: così le aziende si prendevano cura dei lavoratori. Oggi quella visione «materna» del sostegno al personale ha lasciato il posto a un patto di collaborazione tra impresa e dipendenti, ma anche tra impresa e territorio che la ospita. Il welfare aziendale diventa così parte integrante dell’offerta di servizi sociali degli enti locali.
Non denaro, ma un pacchetto di benefit che, a conti fatti, si traduce in un maggiore risparmio a fine mese per i lavoratori. Si tratta di un modello di remunerazione innovativo e complementare ai sistemi monetari tradizionali che, attraverso l’offerta di beni o servizi da parte dell’azienda, consente al lavoratore di tutelare il proprio potere di acquisto. È questa la nuova frontiera del welfare, o meglio la formula che si sta affermando all’interno delle imprese, anche in quelle di piccole e medie dimensione.
A Brescia si sono inventati una card che “garantisce un risparmio ben superiore agli 80 euro al mese elargiti da Matteo Renzi”. La card fornita dalle imprese che hanno aderito all’iniziativa ai dipendenti, grazie a convenzioni con catene della grande distribuzione, poliambulatori, agenzie di viaggi, permette di ottenere sconti che possono arrivare fino al 30%.
Per le aziende che hanno sede operativa o legale nella provincia di Roma e provincia, il Comitato per la promozione dell’Imprenditoria Femminile e la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Roma lanciano la quarta edizione del Premio con la finalità di valorizzare le PMI del territorio in grado di ideare un progetto imprenditoriale innovativo e inerente gli ambiti del commercio, industria, artigianato, agricoltura e servizi.
Con il Premio europeo per donne innovatori, la Commissione europea vuole dare un riconoscimento pubblico ad eccezionali donne imprenditrici che hanno portato le loro idee innovative per il mercato. L’obiettivo è di ispirare altre donne a seguire le loro orme.
Le donne italiane si distinguono dai colleghi maschi per percorsi formativi più brillanti, ma il loro ingresso e la loro permanenza nel mondo del lavoro è decisamente più difficile. Quante sono quelle che nel mercato del lavoro ricoprono posizioni di comando?
Dopo una veloce ripresa dalla crisi del 2008, gli Stati Uniti stanno crescendo a ritmi a dir poco invidiabili per l’Europa, da sogno per l’Italia: un 3% è previsto per il 2015 (fonte OCSE).
L’annuale Rapporto di Alma Laurea sul comportamento e destino lavorativo degli universitari italiani ci illustra come e quanto le donne siano più brillanti negli studi, ma come questo alla fine sul mercato del lavoro non conti.