Sono stati pubblicati i materiali presentati dai relatori durante il Convegno “Un nuovo welfare condiviso come bene comune”
Potete trovare i materiali presentati dai relatori durante il Convegno “UN nuovo welfare condiviso come bene comune”
E’ stato presentato a Bruxelles l’Indice sull’uguaglianza di genere 2015 di EIGE che rileva che l’Unione europea ha percorso solo la metà del cammino iniziato nel 2005 verso una società rispettosa dell’uguaglianza di genere.
Il Convegno realizzato nell’ambito della Gender Community, si è tenuto il 30 Giugno 2015 dalle ore 9.30 alle ore 13.30 presso l’Auditorium Enzo Biagi – Biblioteca Sala Borsa Piazza Nettuno, 3 Bologna.
La Certificazione Family Audit, avviata dalla Provincia Autonoma di Trento, oggi riconosciuta anche dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia del Governo Italiano è uno standard che supporta le Organizzazioni nella realizzazione di un efficace, consapevole, duraturo ed economicamente sostenibile bilanciamento tra gli interessi dell’Organizzazione stessa e quelli dei lavoratori.
Il Family Audit consiste in un processo adottato su base volontaria grazie alla quale si individuano obiettivi e iniziative che consentono di migliorare le esigenze di conciliazione tra famiglia e lavoro dei dipendenti.
La conciliazione vita-lavoro, che racchiude le politiche a sostegno della genitorialità e degli oneri di cura a beneficio tutti i cittadini ma che – nel nostro Paese – riguardano ancora quasi esclusivamente le donne, è stata più volte richiamata dal Governo Renzi come possibile “antidoto” al grande problema dell’occupazione femminile. Un insieme organico di interventi – dall’offerta dei servizi sui territori alle agevolazioni fiscali per le donne lavoratrici, fino agli strumenti di flessibilità per i genitori che lavorano – finalizzati proprio “ a evitare che le donne debbano essere costrette a scegliere fra avere dei figli oppure lavorare”.
Si è tenuto il 15 giugno il terzo ed ultimo appuntamento, organizzato dalle Consigliere di Parità in collaborazione con IRS
Il congedo facoltativo di sei mesi potrà essere sfruttato non più fino agli otto anni del bambino ma fino ai 12. Il tutto con una retribuzione al 30% dello stipendio fino al sesto anno del figlio invece che fino al terzo anno. Altro punto qualificante è l’introduzione di un congedo di tre mesi per le donne vittime di violenza di genere e inserite in percorsi di protezione.
Il rapporto Istat 2015 fornisce, tra i vari dati, una panoramica di quanto e dove le imprese usano misure di flessibilità e conciliazione. Cambiamenti in corso e prospettive future.
La condivisione è il primo passo per il diritto alla cura e un accesso equo al mercato del lavoro. Ecco cosa accade in Italia e in Europa in materia di congedi parentali e di paternità.