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Gender Community

I tempi della vita quotidiana – Lavoro, conciliazione, parità di genere e benessere soggettivo (ISTAT, maggio 2019)

By Flessibilità organizzativa ed oraria sul lavoro

ll volume,offre un approfondimento di informazioni già diffuse dell’Istat, indaga i tempi di vita delle persone a partire da circa 70 indicatori proposti dell’Unece per illustrare in modo standardizzato e comparabile alcune dimensioni della vita sociale ed economica dei diversi Paesi. Nella prima parte, dedicata ai tempi di lavoro, per la prima volta viene stimato il valore economico del lavoro non retribuito prodotto in Italia e si analizzano le differenze di genere nei carichi di lavoro totale per i diversi modelli di organizzazione familiare presenti nel Paese. La seconda parte analizza il legame tra benessere e tempi di vita: la conciliazione tra le diverse dimensioni della vita e la sovrapposizione tra tempi diversi (multitasking); il tempo dedicato alla socialità e alle attività del tempo libero; i tempi legati ai diversi stili di vita e il loro impatto sulla salute (sonno, modalità di spostamento, attività sedentarie). Particolare rilievo viene dato alla comparazione internazionale, resa possibile dalla recente (aprile 2018) pubblicazione da parte di Eurostat delle tavole relative alla seconda edizione delle indagini armonizzate europee.

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I tempi della vita quotidiana – Lavoro, conciliazione, parità di genere e benessere soggettivo (ISTAT, maggio 2019)

By Welfare aziendale e conciliazione

ll volume offre una panoramica sui tempi di vita delle persone, attrvaverso la definizione di circa 70 indicatori dell’Unece, introdotti per comparare alcune dimensioni della vita sociale ed economica dei diversi Paesi UE. Nella prima parte del volume vengono presentati i risultati legati ai tempi di lavoro, in particolarein riferimento a: lavoro non retribuito, differenze di genere e modalità organizzative. Nela seconda parte viene analizzata la connessione tra benessere e tempi di vita. Di particolare importanza risulta essere la comparazione internazionle, grazie alla recente pubblicazione di Eurostat (2018) delle tavole relative alla seconda edizione delle indagini armonizzate europee.

 

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La piramide dei sessi in ateneo – la base è donna, i vertici no (di Ilaria Venturi, la Repubblica, 19 ottobre 2018)

By Gestione e valorizzazione della risorsa femminile in azienda

Le studentesse e le laureate sono più numerose e brave. Le iscritte ai master superano i maschi. Le studiose con un assegno di ricerca eguagliano di fatto i colleghi, le ricercatrici se la giocano ancora quasi alla pari. Ma al primo salto in cattedra il divario balza agli occhi: le docenti associate sono il 37% e arrivano appena al 22% nel ruolo da ordinario. Le magnifiche? Basta una mano a contarle. Su 82 rettori, attualmente le donne sono cinque: guidano gli atenei di Cagliari, L’Aquila, della Basilicata, l’Orientale di Napoli e la Bicocca. Dal 2008 al 2017 la presenza delle docenti è in crescita di 2-4 punti percentuali in tutte le aree disciplinari, racconta il Rapporto Anvur, con una più accentuata prevalenza maschile a Fisica, Ingegneria industriale e dell’informazione.

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Il welfare non basta – le donne si licenziano: in 3600 solo nel 2016 (di Alessandra Testa, Corriere di Bologna, 05 marzo 2019)

By Occupazione femminile e condizioni di lavoro

Anche se l’Emilia-Romagna è una delle regioni in cui il tasso di occupazione femminile è più elevato (il 63% contro la media del 58%), c’è ancora molto da fare. Secondo i dati dell’Ispettorato del lavoro interregionale di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Marche, sarebbero circa 3600 le donne che da Piacenza a Rimini nel 2016 sono state costrette a lasciare l’impiego per occuparsi, nel 37% dei casi, dei figli.Per chi non lo fa, è il part-time a diventare l’unica forma di conciliazione fra tempi di lavoro e vita. E nemmeno come scelta volontaria.

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Raddoppiate le PMI che investono in welfare (di Giorgio Pogliotti e Claudio Turci, in ilSole24Ore, 27 marzo 2019)

By Welfare aziendale e conciliazione

Lavanderia aziendale e spesa a portata di App. Poliambulatorio con servizio infermieristico e specialistico a disposizione di dipendenti e loro famiglie. E ancora: orari flessibili per le mamme e i papà, sostegno alla formazione dei figli, palestra e corsi di yoga direttamente “on the job”. Il welfare aziendale sta rompendo la “barriera dimensionale” e si diffonde velocemente nelle Pmi: oggi praticamente una realtà datoriale su due è attiva in almeno quattro aree di servizi rivolti…

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Donne in azienda, incarichi in crescita. Ma è al vertice solo una su quattro (di Flavia Landolfi Il Sole 24 ore,10 dicembre 2018)

By Diversity Management

l bicchiere mezzo pieno è tutto in quel numero, +0,32%, che sta a certificare nel 2018 un timido aumento delle cariche ricoperte dalla donne all’interno delle imprese italiane. Il bicchiere mezzo vuoto invece ci racconta di un Paese in cui, secondo i dati dell’Osservatorio dell’imprenditoria femminile di Unioncamere – Infodata, una solo donna su quattro è riuscita a infrangere il tetto di cristallo e oggi ricopre ruoli di alta responsabilità: il 25% su quasi 4 milioni di amministratori d’impresa. Va un po’ meglio con le professioniste: secondo i dati dell’Osservatorio delle libere professioni di Confprofessioni, nel 2017 rappresentano il 35% del mondo del lavoro autonomo.

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Donne e lavoro, ecco come migliorare la situazione italiana (di Redazione, 29 agosto 2018)

By Occupazione femminile e condizioni di lavoro

In Italia gli occupati sono 23 milioni. Poco più di un terzo è composto da donne (9,7 milioni). Il tasso di occupazione femminile italiano è aumentato negli ultimi anni, toccando il 48,8 per cento. Ma la crescita è lenta, e l’Italia resta tra i Paesi peggiori d’Europa sul fronte della partecipazione delle donne al mercato del lavoro. La media europea è del 60 per cento. E basta fare un confronto con i Paesi vicini per rendersi conto della distanza: in Olanda le donne che lavorano sono i due terzi del totale degli occupati, in Germania la metà. Fa peggio di noi solo la Grecia con uno scarso 45 per cento di occupazione femminile. Il risultato è che, secondo l’ultimo rapporto dello European Trade Union Institute (Etui), il divario occupazionale di genere in Italia tocca quota 18 per cento.

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Bologna, i campi estivi modello Ducati: così i bimbi entrano in fabbrica (di Marco Bettazzi e Eleonora Capelli, Repubblica Bologna, 8 maggio 2019)

By news

Chiuse le porte della scuola, si aprono quelle della fabbrica. Non è lo scenario di un romanzo ottocentesco, ma una proposta per l’estate dei più piccoli cui la Ducati offre la possibilità di passare qualche ora delle vacanze estive nel laboratorio Fisica in moto. L’occasione per avvicinarsi ai segreti della rossa di Borgo Panigale, che poggiano sulla più avanzata ricerca scientifica. E che affascinano grandi e piccini con la passione delle moto. 
Quest’anno nell’ambito del progetto Community Lab del quartiere Borgo Panigale Reno ci sarà anche la possibilità di scegliere un laboratorio alla Ducati. Tra l’altro un corso praticamente gratutito, visto che la formula dell’iniziativa, coordinata dal quartiere, prevede solo la quota di iscrizione di 10 euro.

 

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Bologna, i campi estivi modello Ducati: così i bimbi entrano in fabbrica (di Marco Bettazzi e Eleonora Capelli, Repubblica Bologna, 8 marzo 2019)

By Welfare aziendale e conciliazione

Chiuse le porte della scuola, si aprono quelle della fabbrica. Non è lo scenario di un romanzo ottocentesco, ma una proposta per l’estate dei più piccoli cui la Ducati offre la possibilità di passare qualche ora delle vacanze estive nel laboratorio Fisica in moto. L’occasione per avvicinarsi ai segreti della rossa di Borgo Panigale, che poggiano sulla più avanzata ricerca scientifica. E che affascinano grandi e piccini con la passione delle moto. Quest’anno nell’ambito del progetto Community Lab del quartiere Borgo Panigale Reno ci sarà anche la possibilità di scegliere un laboratorio alla Ducati. 

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Flessibilità organizzativa: oltre la questione di genere (di LabLavoro, 19 settembre 2018)

By Flessibilità organizzativa ed oraria sul lavoro

Negli ultimi tempi molte imprese hanno avviato politiche di flessibilità organizzativa, come orario lavorativo ridotto, settimana corta e smart working, dopo aver scoperto che questo tipo di pratiche ha notevoli effetti positivi sui livelli di performance e di produttività dei lavoratori. In alcuni casi, come quello di PwC l’obiettivo è quello di attrarre nuovi talenti, inserendo in fase di selezione la possibilità di lavorare in modo flessibile. Queste iniziative denotano anche una maggiore attenzione delle imprese verso le esigenze delle nuove generazioni , che non corrispondono più agli standard della forza lavoro tipici del secolo scorso.

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