l volume,offre un approfondimento di informazioni già diffuse dell’Istat, indaga i tempi di vita delle persone a partire da circa 70 indicatori proposti dell’Unece per illustrare in modo standardizzato e comparabile alcune dimensioni della vita sociale ed economica dei diversi Paesi. Nella prima parte, dedicata ai tempi di lavoro, per la prima volta viene stimato il valore economico del lavoro non retribuito prodotto in Italia e si analizzano le differenze di genere nei carichi di lavoro totale per i diversi modelli di organizzazione familiare presenti nel Paese. La seconda parte analizza il legame tra benessere e tempi di vita: la conciliazione tra le diverse dimensioni della vita e la sovrapposizione tra tempi diversi (multitasking); il tempo dedicato alla socialità e alle attività del tempo libero; i tempi legati ai diversi stili di vita e il loro impatto sulla salute (sonno, modalità di spostamento, attività sedentarie). Particolare rilievo viene dato alla comparazione internazionale, resa possibile dalla recente (aprile 2018) pubblicazione da parte di Eurostat delle tavole relative alla seconda edizione delle indagini armonizzate europee.
Easy Welfare, il primo provider per i servizi di Welfare Aziendae in Italia, ha pubblicato nell’anno in corso l’Osservatorio Welfare 2019, in cui si presenta un’indagine statistica sulla siuazione del Welfare in Italia nel corso del 2018, tenendo in considerazione: fonti di finanziamento, distribuzione, uso del benefit e conversione del premio di risultato. In particolare vengono forniti spunti di riflessione sui cosiddetti flexible benefits, in riferimento al contesto normativo ed alle traiettore evolutive sindacali. L’Osservatorio evidenzia come grazie all’ampio bacino di piani welfare resi disponibili per più di 281.000 utenti nel corso del 2018 attraverso la piattaforma online, è possibile offrire un’elevata rappresentatività del welfare aziendale.
Per venire incontro alle esigenze familiari durante il periodo delle vacanze scolastiche estive, Allianz – il Gruppo assicurativo guidato dall’Amministratore Delegato Giacomo Campora – ha riaperto le porte della Torre Allianz di Milano e della sede di Trieste per i figli e le figlie dei dipendenti. Avviato nell’estate 2018 e ripreso durante le festività natalizie e pasquali, l’innovativo progetto di welfare aziendale Allianz Time with Kids – dedicato ai bambini delle scuole elementari di età compresa tra 6 e 11 anni – prevede un vero e proprio campus multidisciplinare realizzato negli spazi appositamente allestiti nelle sedi principali dell’azienda e interamente gratuito per i dipendenti. L’edizione estiva 2019 è iniziata il 10 giugno e si concluderà il 6 settembre con l’inizio dell’anno scolastico. Tra giochi, compiti per le vacanze, merende e molte altre attività coordinate da educatori professionisti, i bambini sono sempre a contatto visivo con i genitori che lavorano a pochi metri da loro; solo una vetrata, infatti, separa il campus multidisciplinare dalle postazioni di lavoro. In questo modo i genitori possono osservare i propri figli mentre si divertono e socializzano con gli altri bimbi.
Anche al Meeting di Rimini si è parlato di welfare aziendale. È la prima volta che a questo argomento viene dedicato uno specifico momento di approfondimento nell’ambito della più frequentata delle kermesse culturali italiane. Una manifestazione solitamente abbastanza indifferente alle mode (ne sono la prova i titoli delle diverse edizioni, assai lontani dai ritornelli delle canzoni-tormentone tipiche della stagione). Il motivo per cui la Compagnia delle Opere ha deciso di discutere del nesso tra le politiche di welfare e una migliore conciliazione tra vita professionale e vita privata non è quindi la mediaticità dell’argomento, ma il reale e sempre crescente interesse che anche le sue imprese manifestano per questa originale politica di gestione delle persone. È un’ulteriore riprova dell’inarrestabile crescita del welfare aziendale, tanto tra le grandi quanto tra le piccole imprese, sia al Nord che al Sud Italia, nei settori industriali così come in quelli dei servizi.
Il 21 giugno scorso la Conferenza internazionale del lavoro ha adottato a larghissima maggioranza (439 voti favorevoli, 7 contrari e 30 astensioni) una nuova Convenzione e una Raccomandazione per combattere la violenza e le molestie sul lavoro – con esplicito riferimento alla violenza di genere e alle molestie sessuali. E’ un evento di enorme portata, in particolare per tutte le persone che subiscono discriminazioni e molestie sulla base del genere nel mondo del lavoro in Paesi che non si sono ancora dotati di normative e politiche adeguate.
Congedi allungati, contributi per il nido, smart working. Le imprese iniziano a incentivare i padri lavoratori a occuparsi dei figli. Una piccola grande rivoluzione che può facilitare la vita (e la carriera) delle madri, abbattere i tabù sulla conciliazione casa-ufficio. Ed essere anche un buon investimento. Dici conciliazione lavoro-famiglia e subito pensi alle donne. Perché l’equilibrio tra gli impegni professionali e la cura di casa e figli è da sempre considerato una competenza, e un’incombenza, femminile. Ma spesso ha pesanti ricadute sulle scelte di vita: da un lato, secondo l’Ispettorato nazionale del lavoro, l’anno scorso 35.963 mamme hanno dato le dimissioni per dedicarsi alla famiglia; dall’altro, ci sono tante lavoratrici, non rilevate dalle statistiche, che devono rinunciare alla maternità perché dello stipendio non possono fare a meno.
Il nuovo avviso #Conciliamo”, misura del Dipartimento per le politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri è volto a sostenere la realizzazione di progetti di welfare aziendale che consentano ai datori di lavoro di sviluppare azioni in favore dei propri dipendenti venendo incontro ai loro bisogni e a quelli delle loro famiglie. Tra gli obiettivi del bando vi sono il rilancio demografico, l’incremento dell’occupazione femminile, il riequilibrio dei carichi di lavoro fra uomini e donne, il contrasto all’abbandono degli anziani, sostegno alle famiglie con disabilità, tutela della salute.
La persona al centro. “I lavoratori sono la nostra principale risorsa” premette Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del Gruppo Hera. Per la multiutiity non è uno slogan. “I nostri dipendenti – osserva Tommasi – contribuiscono ogni giorno ai risultati in costante crescita dell’azienda”. Ecco perchè il gruppo “continuerà investire in un ambito strategico come le risorse umane”. Dei 9mila dipendenti complessivi, il 96,2% può contare su un contratto a tempo indeterminato e nl 2018 sono state assunte 460 persone.
Bando per la presentazione di progetti volti a sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica del territorio, favorendo l’accesso al lavoro, i percorsi di carriera e la promozione di progetti di welfare aziendale finalizzati al work-life balance e al miglioramento della qualità della vita delle persone.
Il bando mette a disposizione un milione di euro per progetti a carattere biennale finalizzati a:realizzare iniziative che si prefiggano di intervenire, in modo diretto o indiretto, in favore dell’accesso e qualificazione dell’attività lavorativa delle donne (dipendente, autonoma, imprenditoriale o professionale), perseguendo, in particolare, le finalità specifiche di favorire la riduzione del differenziale salariale di genere e la diffusione della cultura di impresa tra le donne e di rafforzare il ruolo delle donne nell’economia e nella società; promuovere ed incrementare progetti di welfare aziendale e welfare di comunità che migliorino una organizzazione del lavoro e incidano favorevolmente sulla qualità della vita delle persone, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’AGENDA 2030.
Si chiama “Da donna a donna” ed è una piccola guida ai servizi del territorio per giovani donne pensato da giovani donne. L’opuscolo, presentato ieri mattina, è stato realizzato nell’ambito del progetto “Tratti di Donna”, progetto coordinato dall’associazione l’Aquilone di Iqbal. “Tratti di donna” ha spiegato l’assessore Francesca Lucchi «È un progetto che offre alle ragazze la possibilità di confrontarsi a tutto tondo sull’essere donna. La pubblicazione di questo opuscolo arriva alla conclusione del secondo anno di attività. La prima fase del progetto, avviato nel 2016, era stata caratterizzata dal ragionamento attorno agli stereotipi di genere e aveva portato alla realizzazione di tre video, mentre la seconda fase si era conclusa con l’iniziativa “Giù dai tacchi”». «Questo opuscolo è il frutto di un lavoro di meditazione sui problemi delle giovani donne – spiega Keltoum Kamal Idrissi, una delle ragazze del progetto – e nasce dalla volontà di provare ad offrire anche una soluzione a questi problemi».