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Gender Community

Manovra 2020: la normativa sul welfare aziendale resta invariata (di Valentino Santoni, Percorsi di Secondo Welfare, 4 gennaio 2020)

By Welfare aziendale e conciliazione

Come lo scorso anno, la Legge di Bilancio 2020 non ha introdotto nessuna novità sostanziale in materia di welfare aziendale. Dopo le importanti riforme previste dalle Manovre 2016, 2017 e 2018, l’interesse del Legistatore per questa materia sembra essersi dunque affievolito. La Manovra 2020, infatti, oltre alcuni interventi che riguardano il trattamento fiscale dei buoni pasto e auto aziendali, non ha toccato l’impianto su cui si basa l’attuale normativa. Come dobbiamo interpretare questa scelta? Nonostante l’attuale Governo non abbia previsto nessun intervento diretto in materia di welfare occupazionale, vi sono state alcune piccole revisioni riguardanti l’articolo 51 del Tuir, la normativa che – in linea di massima – definisce la composizione del reddito da lavoro dipendente e il suo trattamento fiscale. In particolare, a subire alcune variazioni sarà l’uso dei cosiddetti buoni pasto aziendali e delle auto ad uso promiscuo.

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Due donne alla guida dell’Europa: Lagarde alla Bce e von der Leyen alla Commissione (di Beda Romano, Il Sole 24 Ore, 2 luglio 2019)

By Gestione e valorizzazione della risorsa femminile in azienda

Dopo un estenuante vertice di tre giorni, tra i più lunghi della storia comunitaria, i Ventotto sono finalmente riusciti nella serata del 2 luglio a trovare un accordo sui prossimi vertici comunitari. Delle quattro cariche, due andranno ad esponenti femminili: la presidenza della Commissione europea alla democristiana tedesca Ursula von der Leyen e la presidenza della Banca centrale europea alla francese Christine Lagarde. L’intesa deve ora essere fatta propria dal Parlamento europeo. Non sarà facile. Oltre alle due signore appena citate, il quartetto prevede il Consiglio europeo al liberale belga Charles Michel e il ruolo di Alto Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza al socialista spagnolo Josep Borrell. L’intesa preliminare – giunta sulla scia di un vertice straordinario, iniziato addirittura domenica pomeriggio – è stata il risultato di un delicatissimo esercizio di acrobazia politica.

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La Regione Lombardia approva i nuovi finanziamenti per i Piani Territoriali di Conciliazione (di Elena Barazzetta, Percorsi di Secondo Welfare, 17 dicembre 2019)

By Welfare aziendale e conciliazione

Da ormai un decennio, Regione Lombardia promuove un modello di governance pubblico privato che regola diverse iniziative di conciliazione vita lavoro sui propri territori e che negli anni è diventato un modello anche per altre Regioni italiane. Attraverso fondi regionali ripartiti tra le Ats (Agenzia di tuela della Salute), diverse Alleanze – costituite da soggetti pubblici, privati, non profit, associazioni datoriali e sindacati – sviluppano sul territorio progetti che hanno l’obiettivo di favorire la gestione dei tempi e gli oneri di cura delle persone. Negli anni sono stati raggiunti numerosissimi beneficiari, nelle aziende private e sui territori, attraverso iniziative di welfare aziendale, flessibilità oraria, erogazione di servizi dopo scuola, campus estivi, iniziative a sostegno dell’autoimprenditorialità e molto altro. 

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Medicina di genere: ecco perché l’Italia è all’avanguardia in Europa (di Redazione Salute, Il Corriere della Sera, 27 novembre 2019)

By Occupazione femminile e condizioni di lavoro

Le donne soffrono di depressione da 2 a 3 volte più degli uomini, ma meno di malattie cardiovascolari (3,5 vs 4,9%) che però rappresentano la loro prima causa di morte. Uomini e donne sono diversi, anche per quanto riguarda la salute. Una conferma arriva dal Libro bianco «Dalla Medicina di genere alla Medicina di precisione», realizzato da Fondazione Onda grazie al supporto di Farmindustria e presentato a Roma. Le donne soffrono di depressione da 2 a 3 volte più degli uomini, non solo per fattori biologici, quali il ciclo ormonale e l’effetto degli estrogeni, ma anche sociali, come il multitasking (e il conseguente stress) e la violenza di genere. Al contrario, le malattie cardiovascolari, considerate quasi esclusivamente appannaggio del sesso maschile, che in effetti ne è più colpito rispetto alle donne (4,9 vs 3,5%), rappresentano la prima causa di morte delle donne (48 vs 38 per gli uomini). Alla base, c’è innanzitutto un impatto maggiore di alcuni fattori di rischio, quali fumo e diabete che ne causa una prognosi peggiore. Seppur le donne fumino in media meno degli uomini (14,9 vs 24,8%), a loro basta fumare un terzo delle sigarette dell’uomo per avere lo stesso rischio cardiovascolare; inoltre, la donna con diabete ha un rischio cardiovascolare superiore del 44% rispetto all’uomo con pari compenso glicemico.

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GENDER GAP Donne e famiglia, cosa c’è nella legge di bilancio (di Salvatore Lattanzio, lavoce.info, 15 novembre 2019)

By Pari Opportunità ed equilibrio di genere

Il tema dei divari di genere, dell’occupazione femminile e della natalità sono tornati a essere preminenti nel dibattito pubblico. E mentre in televisione – tra affermazioni, smentite e rettifiche – si discute ancora se le donne debbano “stare a casa” oppure no, il Parlamento esamina in questi giorni i provvedimenti per le famiglie contenuti nella legge di bilancio 2020. Il governo, a sua volta, ha dichiarato a più riprese la volontà di varare misure che favoriscano la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Ultimo in ordine di tempo, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha sostenuto che la legge di bilancio conterrà la gratuità degli asili nido per la “maggioranza delle famiglie italiane”, un provvedimento “importante anche dal punto di vista del sostegno all’occupazione femminile”.

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Le donne al top negli studi: «Le ore in ufficio? Un tabù» (di Flavia Landolfi, Il Sole 24 Ore, 13 gennaio 2020)

By Occupazione femminile e condizioni di lavoro

Flessibilità questa sconosciuta. Il mito del professionista incollato alla scrivania dello studio legale è duro a morire. E per le donne, insieme a fattori di natura culturale e a un’arretratezza generale dei servizi di cura, è uno dei tanti macigni frapposti tra il primo incarico da tirocinanti e la nomina a managing partner. È su questo fronte che sei tra le avvocate al top nelle law firm più importanti d’Italia interpellate dal Sole 24 Ore sono praticamente unanimi: per Giulietta Bergamaschi (Lexellent), Roberta Crivellaro (WhitersWorldWide), Barbara de Muro (Lca e AslaWomen), Laura Orlando (Herbert Smith Freehills), Claudia Parzani (Linklaters e Allianz Spa), Stefania Radoccia (Ey), scalare i gradini della carriera non è facile in generale, ma per le donne è ancora una partita giocata ad armi impari. Pesano, più di ogni altra cosa, i tempi di conciliazione con la vita privata, i carichi familiari, l’idea di una scarsa (o pressoché nulla) condivisione dei lavori di cura.

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La sentenza del tribunale di Firenze: “Conciliare vita familiare e lavoro è un diritto” (La Repubblica, 24 ottobre 2019)

By Occupazione femminile e condizioni di lavoro

Conciliare vita familiare e lavorativa è un diritto e il datore di lavoro ha il dovere di garantirlo. Per la sua violazione l’Ispettorato del lavoro di Firenze è stato condannato con una sentenza da considerarsi un unicum nella materia delle pari opportunità, perchè riconosce la conciliazione vita-lavoro un vero e proprio diritto soggettivo. Una sentenza che è anche antesignana rispetto all’obbligo imposto dalla recentissima Direttiva europea che introduce l’equilibrio fra attività professionale e vita familiare, imponendo a tutti gli Stati membri di adeguarvisi entro il 2020.

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Neo mamme imprenditrici a Bologna: un regalo di 12.500 euro dalla CdC (di Ilaria Vesentini, il Sole 24 Ore, 9 gennaio 2020)

By Occupazione femminile e condizioni di lavoro

Erogazione apripista a fondo perduto per semplificare la vita di ogni businesswoman in casa e in azienda. È una misura senza precedenti nel panorama camerale italiano quella messa in pista dalla Cdc di Bologna: un finanziamento di un milione di euro alle imprenditrici che diventeranno mamme nel 2020, con erogazioni a fondo perduto fino a 12.500 euro per semplificare la vita di ogni businesswoman in casa e in azienda. «Gestire un’impresa richiede un impegno costante, ogni giorno a qualsiasi ora. Farlo con un neonato è una avventura tanto bella quanto impegnativa. Il nostro obiettivo è riconoscere e valorizzare le imprenditrici, non farle sentire sole, fornire loro un aiuto concreto: un milione di euro per rendere la loro vita più facile», spiega Valerio Veronesi, presidente della Camera di commercio di Bologna.

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Lavoro: in banca si fanno largo quadri, donne e over 50 (di Cristina Casadei, Il Sole 24 Ore, 24 novembre 2019)

By Gestione e valorizzazione della risorsa femminile in azienda

Tra i bancari le quote rosa sono il 46,2% e negli ultimi vent’anni sono cresciute di oltre il 15%. Poche però le donne che hanno incarichi di vertice. Il rinnovo del contratto dei bancari sembra aver imboccato la sua strada e la trattativa serrata dei prossimi giorni dirà se Abi e i sindacati (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin) riusciranno a costruire un equilibrio sostenibile per tutti. Il presidente del Casl di Abi, Salvatore Poloni, spiega che le parti stanno «lavorando per cercare di avere il contratto entro la fine dell’anno. Tutte le trattative complesse hanno sempre un decollo complicato, gli argomenti sono tanti. Arriva il momento in cui si individuano i pilastri fondamentali, poi l’accelerazione viene spontanea. I tempi sono maturi per un’accelerazione».

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Università Statale di Milano: al via il contributo per l’assistenza dei familiari non autosufficienti (di Franca Maino, Valentino Santoni, Percorsi di Secondo Welfare,10 gennaio 2020)

By Welfare aziendale e conciliazione

Parte all’Università Statale di Milano, in via sperimentale per il 2019, un’azione di supporto economico a favore del personale tecnico amministrativo e bibliotecario – a tempo determinato e indeterminato – e dei collaboratori ed esperti linguistici con familiari non autosufficienti. Si tratta di un rimborso delle spese sostenute per i servizi di assistenza, residenziali e domiciliari – come RSA e “badanti” – destinati al coniuge o parte dell’unione civile, a genitori, figli, suoceri e fratelli in possesso di una certificazione di non autosufficienza prevista dall’art. 3, comma 3 della Legge 104/1992. L’entità del rimborso è definita in base al calcolo dell’ISEE del richiedente: si va da un massimo di 12.000 euro fino ad un minimo di 150 euro. Il contributo è previsto da un accordo, firmato il 31 ottobre 2019, dal Rettore, Elio Franzini, dal Direttore generale, Roberto Conte, e dalle rappresentanze sindacali, e si prevede di renderlo pienamente stabile nel corso del 2020.

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