La legge n. 215 del 2012 ha introdotto importanti novità in materia di rappresentanza di genere negli organi esecutivi degli enti locali e nelle commissioni di concorso. La nuova normativa richiede che gli statuti comunali e provinciali stabiliscano norme per “assicurare” e non più solo per “provuovere” condizioni di pari opportunità tra uomo e donna (ai sensi della legge 10 aprile 1991, n. 125) e la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali non elettivi del comune e della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti. Gli enti locali dovranno adeguare i propri statuti a tale novellata disposizione entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge.
A partire dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2012, il decreto legge ha approvato 10.600 euro di agevolazioni fiscali per le donne e per gli under 35 (15.200 euro in Sardegna e Sicilia).
Sono stati previsti anche sconti fiscali per l’assunzione di lavoratori al sud (Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna). L’importo totale stanziato dal governo è di 142 milioni di euro. In particolare, i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato i lavoratori svantaggiati al sud (tra cui lavoratori occupati in professioni o settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna), tra il 14 maggio 2011 e il 13 maggio 2013, possono usufruire di un bonus per l’assunzione che consiste in uno sconto fiscale del 50% dei costi salarialisostenuti nei dodici mesi successivi all’assunzione per ciascun lavoratore “svantaggiato” e nei ventiquattro mesi successivi all’assunzione per ogni lavoratore “molto svantaggiato”.
Le aziende, pubbliche e private, che occupano oltre 100 dipendenti con un contratto di lavoro subordinato (inclusi quindi i cassintegrati, i dipendenti in aspettativa, le lavoratrici in maternità)sono tenute ad inviare ogni due anni un rapporto periodico sulla situazione del personale maschile e femminile alle rappresentanze sindacali aziendali, laddove esistenti, e alle/ai Consigliere/i regionali di parità competenti in base alla sede legale dell’azienda e alle sedi delle eventuali unità produttive con più di 100 dipendenti (art. 46 del D.Lgs. 11 aprile 2006, n. 198).
Il Piano triennale di azioni positive è previsto dal D.Lgs. 11 aprile 2006, n. 198 “Codice delle Pari Opportunità” che ne impone la predisposizione alle Amministrazioni dello Stato, alle Province, ai Comuni e agli altri Enti pubblici non economici.
Si tratta di un documento a carattere programmatico che mira ad introdurre azioni positive all’interno del contesto organizzativo e di lavoro e assicurare la rimozione degli ostacoli che impediscono la piena realizzazione di pari opportunità nel lavoro tra uomini e donne.
Il Piano triennale di azioni positive è previsto dal D.Lgs. 11 aprile 2006, n. 198 “Codice delle Pari Opportunità” che ne impone la predisposizione alle Amministrazioni dello Stato, alle Province, ai Comuni e agli altri Enti pubblici non economici. Si tratta di un documento a carattere programmatico che mira ad introdurre azioni positive all’interno del contesto organizzativo e di lavoro e assicurare la rimozione degli ostacoli che impediscono la piena realizzazione di pari opportunità nel lavoro tra uomini e donne.
Il Codice di condotta è uno strumento di cui possono dotarsi volontariamente le aziende per promuovere il benssere organizzativo e definire quali condotte debbano essere attuate per prevenire molestie, discriminazioni, mobbing e stress da lavoro correlato nel luogo di lavoro.
La normativa europea ne incentiva l’adozione da parte di tutti i datori pubblici e privati, secondo Linee Guida specifiche allegate alla Raccomandazione UE 92/131 2Tutela della dignità delle donne e degli uomini sul lavoro”.
Il Codice regolamenta nello specifico le procedure a cui attenersi per la soluzione dei singoli casi (procedure formali e informali e sanzioni anche con rinvio al CCNL o aziendale), indicando i destinatari finali delle norme. Definisce inoltre i criteri di nomina e gli ambiti di azione della Consigliera di Fiducia.
Il Dipartimento per le Pari Opportunità ha attivato la casella di posta elettronica monitoraggioquotedigenere@governo.it, attraverso la quale le società ricadenti nell’ambito di applicazione del DPR 251/2012 “Regolamento concernente la parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo nelle società, controllate da pubbliche amministrazioni, non quotate in mercati regolamentati (in att. L. 12 luglio 2011, n. 120, art. 3 comma 2” possono comunicare la composizione dei propri organi sociali entro 15 giorni dalla data di nomina degli stessi o dalla data di sostituzione in caso di modifiche della loro compagine in corso di mandato.
Le Carte di intenti sulle P.O. e valorizzazione della diversità sono impegni programmatici sottoscritti volontariamente da imprese private.
Possono essere redatte individualmente dall’impresa per sancire l’impegno della stessa alla realizzazione di azioni di Pari Opportunità nel proprio contesto aziendale (es.Dichiarazione Pirelli sulle Pari Opportunità) oppure costituiredichiarazioni di impegno collettive nell’ambito di aggregazioni/community tra più imprese, che in un quadro di principi e valori comuni, si impegnano a sostenere l’occupabilità femminile e realizzare un ambiente di lavoro che assicuri il contrasto ad ogni tipo di discriminazione e valorizzi i talenti nel pieno rispetto delle Pari Opportunità
Le Consigliere e i Consiglieri di Parità offrono sostegno e consulenza a lavoratrici e lavoratori che subiscono discriminazioni nell’accesso al lavoro o sul luogo di lavoro, a imprenditrici e imprenditori che vogliono promuovere azioni positive per realizzare le pari opportunità nella propria azienda e agli enti pubblici che devono costituire i Comitati Unici di Garanzia (CUG) e presentare il Piano di Azioni Positive.
Il Comitato unico di garanzia (CUG) istituito dalla L.183/2010 è un organismo che sostituisce, nelle Pubbliche Amministrazioni, i Comitati per le Pari Opportunità e i Comitati paritetici in materia di mobbing, agendo in continuità e assumendone tutte le competenze. Promuove il benessere organizzativo e contrasta ogni forma di discriminazione e di violenza morale e psichica dei lavoratori.