Il/la Consigliere/a di Fiducia è nominata/o da un ente, pubblico o privato, per dare attuazione al Codice di Condotta – strumento di cui possono dotarsi volontariamente le aziende per promuovere il benessere organizzativo, l’attenzione alle persone e all’ambiente in una visione di impresa sostenibile e socialmente responsabile – che ne definisce criteri di nomina e ambiti di azione.
La normativa europea incentiva l’adozione dei Codici di Condotta, secondo Linee Guida specifiche allegate alla Raccomandazione UE 92/131 2 “Tutela della dignità delle donne e degli uomini sul lavoro”.
Nel testo si raccomanda ai datori di lavoro di designare una “persona competente incaricata di fornire consulenza e assistenza ai dipendenti oggetto di attenzioni moleste e che si assuma la responsabilità di contribuire alla soluzione di qualsiasi problema, sia con mezzi informali che formali”.
La Risoluzione A3-0043/94 del Parlamento europeo dell’11febbraio 1994 sulla designazione di un consigliere nelle imprese (GUCE n. C 61 del 28 febbraio 1994) “chiede ai datori di lavoro di dare al consigliere ad hoc i mezzi per agire, in particolare sul piano materiale e psicologico (disponibilità, corsi di formazione, incontri con altri consiglieri)”.
Nell’aprile 2016 con un Accordo Quadro l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Orsola Malpighi, l’Aziendal USL di Bologna, il Comune di Bologna e l’Istituto Ortopedico Rizzoli hanno istituito la Rete dei Consiglieri di Fiducia di area Metropolitana finalizzata alla promozione e alla tutela del benessere lavorativo dei dipendenti degli enti sottoscrittori attraverso la prevenzione, il riconoscimento ed il contrasto di situazioni di grave conflittualità interpersonale lavorativa, molestia e discriminazione.
La collaborazione nasce da un confronto tra gli enti, già aderenti al progetto Ex_CHANGE, Iniziativa integrata sperimentale di Formazione Universitaria e supporto istituzionale alla valorizzazione del benessere nelle pubbliche amministrazioni”, promosso dall’Università di Verona, finalizzato a valorizzare il requisito dell’autonomia e della mobilità dei Consiglieri di Fiducia.
Già dal 2011 sia L’AUSL di Bologna che l’Azienda Ospedaliera Universitaria hanno sviluppato le figure dei Consiglieri di Fiducia interaziendali, mentre il Comune di Bologna e l’Istituto Ortopedico Rizzoli hanno formato le figure che hanno svolto il tirocinio presso i Consiglieri di Fiducia di AUSL e AOU di Bologna.
L’Accordo definisce un modello condiviso di gestione del disagio lavorativo e di sviluppo della pratica di mediazione dei conflitti nelle comunità di lavoro pubbliche in ambito metropolitano.
La Rete rende possibile:
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- l’invio reciproco e/o la cogestione di casi;
- la condivisione di attività di ricerca, informazione, formazione e gestione e promozione di eventi;
- la definizione di flussi informativi e dei destinatari di attività di informazione/ formazione;
- la semplificazione dell’accesso ad atti e informazioni;
- la richiesta/fornitura di consulenza su casi.
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I Consiglieri di Fiducia della rete sono dipendenti degli enti sottoscrittori nominati dai datori di lavoro la cui attività è disciplinata da un Regolamento e dal Codice di Condotta. Il numero dei Consiglieri di Fiducia è commisurato alla dotazione organica di ciascun ente di designazione e costituiscono un unico gruppo di lavoro che condivide finalità e modalità di intervento:
– sedi e strumenti di lavoro;
– programma di formazione –addestramento predisposto periodicamente;
– incontri periodici di supervisione delle modalità di gestione dei casi;
– modalità e strumenti di informazione e diffusione della funzione;
– strumenti condivisi di monitoraggio delle attività svolte.
Al fine di coordinare e agevolare lo scambio di informazioni è istituito un Tavolo Tecnico come sede permanete di confronto tra gli enti.
Entro il primo anno di sperimentazione è prevista la definizione di un Regolamento comune ed entro il primo triennio un Codice di Condotta comune.
Ai Consiglieri di Fiducia Metropolitano possono rivolgersi tutte le persone che lavorano all’interno degli enti della rete che si ritengano vittime di molestie e/o discriminazioni, mobbing, straning e malessere lavorativo.
Il modello operativo principale nella gestione delle richieste è quello della mediazione che prevede la volontarietà e la confidenzialità del processo.
I Consiglieri di Fiducia possono avere accesso alla documentazione relativa ai casi trattati detenuta dal datore di lavoro, garantendo il massimo della riservatezza circa le informazioni e nel rispetto della legge sulla privacy.
Annualmente viene redatto un documento di monitoraggio e di valutazione dell’attività svolta, trasmessa ai Direttori generali degli enti della rete, ai CUG, ai responsabili dei servizi Prevenzione e Protezione e al Tavolo Tecnico.