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Gestione e valorizzazione delle risorse umane

Audit Famiglia Lavoro – Certificazione europea – Varie Aziende

 

 

Area di intervento: Gestione e valorizzazione della risorsa femminile in azienda

 

 

Tipologie di strumenti: Sistema di certificazione aziendale (audit)

 

 

Riferimento normativo e/o contrattuale: Contratto collettivo aziendale

 

 

Popolazione coinvolta: Management aziendale e tutti i dipendenti dell’azienda

 

 

 

Cosa?

 

L’Audit famiglia lavoro è uno strumento manageriale certificato a livello europeo per introdurre nelle aziende che vi ricorrono una politica di gestione del personale orientata alla famiglia e avviare un processo di valutazione sistematica, documentata e obiettiva delle politiche di gestione del personale adottate in quel momento da un‘impresa/struttura organizzativa. Può essere usato da qualsiasi organizzazione, di qualsiasi natura giuridica, dimensione e prodotto/servizio fornito e richiede la partecipazione attiva dei dipendenti per individuare i bisogni di conciliazione tra vita privata e lavorativa e proporre conseguentemente delle soluzioni condivise migliorative della conciliabilitá famiglia – lavoro, da monitorare nel corso di un triennio.

Tra le misure migliorative della conciliabilità, l’audit famiglia e lavoro prevede infatti che le aziende attivino interventi nell’orario, nell’organizzazione e nel luogo di lavoro, definisca una politica di informazione e comunicazione coerente con il progetto, investa nella formazione del personale e dei dirigenti, componenti della retribuzione, benefits e servizi diretti alla famiglia aggiuntivi per i lavoratori.

 

 

 

Come?

 

Il processo di valutazione delle politiche di gestione del personale adottate da un’ azienda/ente per arrivare alla certificazione Audit prevede  la presenza di un ente gestore e certificante (che può essere un ente pubblico), di consulenti/audit adeguatamente formati che accompagnino il processo in azienda e di un soggetto (soggetto valutatore).

L’ente gestore ha il compito di coordinare sul territorio di riferimento il processo di audit, di diffondere lo strumento tra le Aziende/Enti/Unità organizzative del territorio, di attribuire le relative certificazioni e l’utilizzo del logo del progetto. Si occupa inoltre della formazione e tenuta del registro consulenti/Auditori e del registro delle Aziende partecipanti.

Il Consulente/auditor svolge la funzione di consulente per quelle aziende che hanno deciso di aderire al progetto audit, analizzandone caratteristiche, attività e prospettive, e lavorando col cosiddetto “Gruppo Guida” aziendale, rappresentativo di tutte le istanze presenti nell’azienda (direzione, sindacati, collaboratori che all’interno dell’azienda già si occupano di questioni legate alla famiglia).

Il Valutatore (che può essere anche un organo territoriale costituito dall’ente gestore) provvede a valutare i singoli Audit svolti dalle aziende emanando un parere vincolante ai fini del rilascio o meno del certificato. Si occupa anche di approvare le linee guida territoriali, gli strumenti Audit e del monitoraggio dei progetti.

 

Il percorso si avvia con un’analisi della situazione di partenza delle aziende e la definizione di misure migliorative da introdurre per ottenere il cosiddetto certificato “audit famigliaelavoro”e sulla cui realizzazione le aziende si impegnano formalmente. Al termine del triennio, accertato da parte del valutatore il raggiungimento da parte dell‘impresa/unità organizzativa delle misure concordate, si ottiene la conferma del certificato.

 

Più in dettaglio, il percorso che l’organizzazione deve seguire per ottenere la certificazione Audit,prevede i seguenti step:

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  • Colloquio di orientamento (dopo un primo contatto generico con l’azienda/ente interessati all’Audit, viene svolto un colloquio strategico di orientamento con la direzione dell’azienda per l’introduzione del sistema Audit e la creazione del Gruppo di lavoro del family audit (Gruppo Guida) e al suo interno di un referente specifico dell’organizzazione che coordini il processo e mantenga i rapporti  con i consulenti/Audit che fungono da facilitatori del processo, il valutatore e l’ente gestore/ di certificazione),
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  • Workshop strategico: viene rilevato il quadro normativo entro cui si può agire e si esplicitano le finalità e il percorso attraverso la presentazione del sistema Audit e delle regole di lavoro al Gruppo di lavoro del family audit (Gruppo Guida);
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  • Audit workshop: avvio di un’indagine sullo status quo, ovvero sulle attività finora attuate nei vari campi d’azione e si formulano le proposte per il miglioramento. Più nello specifico, si assegna un punteggio dopo aver rilevato se le misure già presenti siano note a tutti e usufruibili da tutti; siano previste in modo informale o formale; se la relativa attuazione sia sostenuta dai superiori, dai colleghi, dalle rappresentanze sindacali; si procede quindi alla creazione di un modello rilevazione dati che serve a monitorare la situazione del personale prima durante e dopo lo svolgimento dell‘audit e l‘applicazione delle misure da esso scaturite (elaborazione di obiettivi e misure);
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  • Piano di attuazione: dopo che il Gruppo Guida ha selezionato, definito e pianificato gli obiettivi del triennio, il piano di attuazione viene approvato e sottoscritto dalla direzione aziendale con un accordo vincolante;
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  • Certificato: tutta la documentazione viene inviata all’Ente gestore, che trasmette a sua volta un report al valutatore che procede con la valutazione e rilascia la certificazione e concessione del marchio Audit. Il marchio, riconosciuto e tutelato a livello europeo (utilizzabile su prodotti e pubblicità), indica che l’azienda che se ne fregia ha aderito ai principi dell’audit, e che pertanto si è impegnata attivamente a migliorare la qualità di vita dei propri dipendenti e delle loro famiglie.
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  • Report annuale: il grado di attuazione del piano, viene monitorato attraverso un report intermedio annuale;
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  • Re-Audit “Classic”. dopo tre anni, vengono valutati i risultati raggiunti ed eventualmente si definiscono ulteriori obiettivi (entro sei mesi dalla scadenza del certificato). Se gli obiettivi non sono stati raggiunti è possibile attivare un nuovo percorso di audit.
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  • Conferma del certificato.
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Perché  ha successo? 

 

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  • Perché contribuisce alla creazione di effetti positivi sul clima organizzativo, sulla motivazione e sulla  soddisfazione dei dipendenti
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  • Perché innesca un processo di miglioramento di continuo contribuisce ad aumentare la qualità/quantità delle prestazioni da parte dei dipendenti e quindi la produttività, con la riduzione del tasso di assenteismo e del tasso di turn-over;
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  • Perché è un sistema che contribuisce non solo afidelizzare i dipendenti ma anche a preservare il know-how aziendale ed aumentare le capacità di attrarre talenti.
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Aziende che hanno implementato lo strumento:

 

 

Al sistema di certificazione europeo “Audit Famiglia e Lavoro”, predisposto in Italia dalla Regione Veneto (mediante stipulazione con la Fondazione di Francoforte Berufundfamilie GmbH di un contratto di licenza d’uso del marchio europeo “Audit Famiglia&lavoro” e divenendone partner), hanno aderito molte aziende tra cui:

 

 

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  • Open Service, impresa di Facility Management, con sede a Marcon (VE);
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  • Itlas, azienda leader italiana nella produzione di pavimenti in legno, con sede a Cordignano (TV),
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  • Koinè, brand del Gruppo HCI, network di Contact Center, con diverse sedi (Venezia, Padova, Brescia, Trieste, Bologna).
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  • Servizi Idrici Sinistra Piave Srl,  azienda che si occupa della gestione del servizio idrico integrato, con sede a Codogné (TV)
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  • Cooperativa Sociale Castel Monte onlus,  azienda che si occupa di servizi socio-sanitari/assistenziali, con sede a Montebelluna (TV)
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  • CRIVERTRADE Merchandising Solution, con sede a Silea (TV)
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  • Texa S.p.A., leader europea nella progettazione, industrializzazione e costruzione di strumenti diagnostici multimarca per autovetture, con sede a Monastier (TV)
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  • Dressing Spa, azienda del settore design, con sede a Silea (TV)
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