Pubblicato il primo numero della newsletter del progetto europeo REFLEX (REconciliation and FLEXibility: reconciling new work and care needs) di cui è capofila e coordinatore il Dipartimento per le Politiche della Famiglia (DPF) presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e di cui IRS è partner insieme al Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi ROMATRE. La Newsletter è consultabile sul sito del Dipartimento per le Politiche della Famiglia, nella pagina dedicata al Progetto REFLEX.
Per l’anno in corso restano in vigore le regole disposte dal DL n. 50/2017 e successivamente integrate dalla Legge di bilancio 2018 e Legge di bilanzio 2019. Le uniche novità riguardano piccole revisioni dell’art 51 del TUIR, relativo alla determinanzione del reddito di lavoro dipendente, tra cui l’aumento del limite di esenzione da 7 a 8 euro dei buoni pasto (ticket elettronico) e una contestuale riduzione della deducibilità del ticket cartaceo (da 5,29 a 4 euro) e l’introduzione di una tassazione correlata e proporzionale ai valori di emissione di anidride carbonica per le auto aziendali.
Nei primi mesi del 2020 sono iniziate le attività del progetto ReFlex – REconciliation and FLEXibility: reconciling new work and care needs, di cui IRS è partner. Il progetto, il cui capofila è il Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, punta al superamento del divario di genere attraverso lo studio, la promozione, la realizzazione e la condivisione di iniziative che favoriscano l’equilibrio tra vita lavorativa e vita personale di donne e uomini, con una partecipazione più equilibrata agli impegni di cura familiare e un supporto più efficace alla genitorialità.
Nel giugno del 2019 un gruppo di importanti aziende del territorio metropolitano (Aeroporto G. Marconi di Bologna, Automobili Lamborghini, Bonfiglioli Riduttori, CAAB, CRIF, Emilbanca, IMA, Philip Morris Manufacturing & Technology e TPER) – con la regia del Sindaco della Città metropolitana e del Comune di Bologna e lo staff dirigenziale della Città metropolitana – ha deciso di unirsi con un contratto di rete in una “Comunità di Aziende per le Pari Opportunità” denominata CAPO D. La Rete rappresenta un buon esempio di collaborazione pubblico-privato derivante dalla firma del Protocollo (che avrà durata fino al 31/12/2021) tra i soggetti aderenti. L’obiettivo della rete è quello di diffondere? nelle imprese del territorio metropolitano le?buone pratiche di welfare aziendale?e la sensibilità alle pari opportunità:?conciliazione dei tempi di vita, equità retributiva tra uomini e donne, flessibilità di orario e di turni, smart working, mum coaching per facilitare il rientro al lavoro dopo la maternità, formazione dedicata, part-time personalizzati su esigenza delle famiglie?e?”l’anonimato di genere” nelle prime fasi di selezione per le assunzioni.
Il?Gruppo Mastrotto?di Arzignano (Vi) ha ottenuto il premio?WelfaRevolution nella categoria “People Caring & Diversity”, promosso dalla società Edenred Italia e destinato ai?progetti di?welfare aziendale?più innovativi. L’azienda ha ideato un?percorso di inclusione socio-lavorativa dedicato alle persone diversamente abili, con particolare attenzione alla?sindrome di Down. Il progetto rientra nel?piano di iniziative di welfare e responsabilità sociale d’impresa?“People, next level” e si pone l’obiettivo di accrescere il benessere individuale dei lavoratori, aumentandone il coinvolgimento e il senso di appartenenza all’azienda.
Da lunedì prossimo i bambini in età scolare dei dipendenti dell’azienda I-Tronik di Vigonza potranno andare al lavoro con i genitori. Solo che all’ingresso, dopo il test della temperatura con il termoscanner, si separeranno: i ragazzi saranno accolti in uno spazio a loro dedicato e i grandi nei loro uffici. È la soluzione adottata dai tre soci Stefano Germani, Michele Mattei e Lorenzo Rizzoli, dell’azienda padovana che si occupa di elettronica per rispondere alle difficoltà familiari manifestate dai collaboratori nella Fase 2. Nell’indecisione di scegliere tra grest, centri estivi e campiscuola il welfare diventa così aziendale.
Dopo le esperienze di Biella, Matera, Sondrio, Rho, Napoli e Salerno, nasce una nuova piattaforma digitale per i servizi di welfare promossa dal Gruppo Cooperativo CGM. Si tratta di WeForlì, progetto promosso grazie al Consorzio Solidarietà Sociale Forlì-Cesena e grazie all’attiva partecipazione delle cooperative sociali Paolo Babini, Accoglienza e Domus. All’interno della piattaforma sarà possibile scegliere tra diverse prestazioni di natura sociale, tutte rivisitate e ricalibrate allo scopo di rispondere alle limitazioni imposte dall’attuale condizione e secondo le indicazioni dettate dal “Protocollo Regionale Emilia-Romagna attività ludico ricreative centri estivi per bambini dai 3 ai 17 anni”. Particolare attenzione è stata riservata ai servizi dedicati ai bambini e ai giovani di età compresa tra i 3 e i 17 anni: si tratta infatti di una delle fasce d’età che più ha risentito del lockdown a causa dell’interruzione dell’attività scolastica e dei servizi territoriali.