non esitare a contattarci per riflettere insieme su un tema specifico di interesse, coinvolgendo le altre aziende della rete.
La maternità obbligatoria si riferisce ai 5 mesi in cui la lavoratrice deve obbligatoriamente astenersi dal lavoro per un periodo precedente e successivo al parte, durante il quale l’INPS corrisponde alla lavoratrice una indennità pari all’80% della retribuzione media giornaliera percepita nel periodo di paga mensile precedente l’inizio dell’astensione. CADIAI, cooperativa con una componente femminile particolarmente elevata (81,8%), ha messo liberamente in atto alcune condizioni migliorative, rispetto a quanto previsto dalla contrattazione collettiva, riguardanti il trattamento del lavoro. Tra di esse vi è l’ Integrazione al reddito durante il periodo di maternità obbligatoria fino al raggiungimento del 100% della retribuzione.
Seppur con alcune significative difformità legate in modo particolare alle dimensioni, al contesto territoriale e al settore produttivo delle imprese, il welfare aziendale si sta progressivamente diffondendo all’interno del tessuto produttivo del Paese. Tale fenomeno, oltre a ridefinire il perimetro delle relazioni industriali, sta producendo interessanti effetti dal punto di vista economico e delle modalità di fruizione delle prestazioni di welfare da parte dei lavoratori. Proprio per tale ragione, all’interno del volume “Nuove alleanze per un welfare che cambia.
Il Progetto Smart Working di TIM ha lo scopo di realizzare un nuovo modello di organizzazione flessibile del lavoro ed è rivolto a 18.000 dipendenti del gruppo che possono lavorare il mercoledì ed il giovedì (con frequenza variabile tra i diversi settori) dal proprio domicilio o dalle sedi satellite attraverso dotazioni informatiche e di comunicazione.
Una professionista calabrese percepisce una retribuzione che in media vale un quinto di quella di un collega lombardo: 13mila euro contro 64mila, per la precisione. Il corto circuito del divario retributivo tra donne e uomini nel mondo delle professioni è fenomeno tristemente diffuso e generalizzato. Non c’è zona d’Italia che ne sia immune visto che nella Ue è largamente applicato. Ma nel Mezzogiorno assume connotazioni drammatiche, con una sperequazione che viaggia su un gap dell’80 per cento. Su una media nazionale, invece per una professionista il reddito a fine mese è più leggero del 45 per cento di quello che percepisce un suo collega. Magari proprio il partner, con tutto quello che ne consegue in termini di scelte dettate, per esempio, dalla nascita del primo figlio. E da chi dei due resterà a casa.
L’azienda Gd di Bologna, pone a disposizione dei propri dipendenti una polizza-vita sino ad un massimo di due anni, attribuendo fino ad un importo di 300 mila euro alla famiglia dei lavoratori che muoiono per cause naturali. Tale misura incrementa il welfare aziendale già presente che prevede congedi parentali, permessi aggiuntivi, rimborsi delle tasse scolastiche e borse studio per i figli dei dipendenti.
Giacinto Callipo Conserve Alimentari S.p.A. ha sottoscritto con Fai-Cislun accordo volto allo stanziamento di un milione di euro per sostenere oltre 200 dipendenti dell’azienda per affrontare spese familiari.
Il Gruppo Permasteelisa, composto da 50 aziende presenti in 27 paesi, si occupa della produzione e dell’installazione di involucri architettonici. Dall’anno 2009 il gruppo investe nella salute dei suoi dipendenti attraverso un modello innovativo di prevenzione oncologica della durata di 4 anni. Tale attività è stata realizzata attraverso il progetto “Prevenire è Vita”, in co-progettazione con C&C, società che diffonde nelle aziende la “cultura della prevenzione medica”. Circa l’80% dei lavoratori del gruppo ha scelto di usufruire dei servizi offerti da C&C presso una struttura convenzionata vicino alla sede principale dell’azienda.
Spesso la diversity e la CSR (Corporate Social Responnsibility) sono messe in relazione con l’innovazione (in particolare quella tecnologica sia di prodotto che di processo). Non sempre, però, le aziende ottengono risultati soddisfacenti con l’implementazione di questo tipo di politiche. In un recente studio Bocquet et al. (2019) provano a fare il punto su questa relazione, prendendo in esame un campione di 1348 piccole e medie imprese in Lussemburgo, i cui risultati possono essere utili anche per le PMI italiane. In riferimento al rapporto tra diversity e innovazione, è ragionevole attendersi risultati positivi, dato che la prima produce un certo numero di attività creative che hanno effetti benefici sulla seconda.
La Welfare Card è uno strumento realizzato dalle aziende aderenti alla rete di Welfare Aziendale Territoriale a Modena, nata nel corso del 2017 da un percorso di partenariato pluriennale di promozione comunale e coinvolgente 36 organizzazioni del mondo for profit e non for profit, con l’obiettivo di allargare i servizi di welfare aziendale posti a disposizione delle imprese per i propri dipendenti.