Giunto alla II edizione, il premio – istituito dal Centro Italiano Femminile (sede di Bologna) e dall’Unione Donne in Italia (sede di Bologna), associazioni femminili storiche, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Comunale di Bologna e della Città metropolitana – ha l’obiettivo di valorizzare le competenze delle donne nell’ambito delle professioni, della ricerca, dell’imprenditoria, artigianato, della cultura e dell’arte, senza trascurare le donne provenienti da altri Paesi che hanno scelto l’Italia come luogo di lavoro e di vita, né quelle che ogni giorno contrastano gli stereotipi e creano le basi per un’uguaglianza effettiva in professioni un tempo unicamente maschili.
Le linee guida sono state realizzate nell’ambito del progetto europeo TRIGGER (TRansforming Institutions by Gendering contents and Gaining Equality in Research), finanziato nell’ambito del 7° programma quadro per la ricerca e l’innovazione che ha come obiettivo principale quello di avviare e realizzare, a livello europeo, dei cambiamenti strutturali rispetto al tema delle pari opportunità nella scienza e nella ricerca, attraverso l’adozione di piani d’azione ad hoc concreti e misurabili all’interno di istituzioni scientifiche di ricerca e Università pilota. Il progetto mira a sostenere la collaborazione a livello europeo ed internazionale tra Amministrazioni pubbliche, Enti di ricerca e Università su azioni comuni per attuare nuovi e migliori approcci di sistema con l’obiettivo di aumentare la partecipazione e l’avanzamento di carriera delle donne ricercatrici.
Sono stati pubblicati tutti i video degli interventi dei relatori che hanno partecipato il 14 dicembre 2017 a Bologna presso l’Arena FICO Eataly World alla conferenza “Grinta, l’ingrediente che fa la differenza”.
Pubblicato dall’Assessorato regionale del Lavoro l’avviso per la concessione di aiuti alle imprese per la realizzazione di misure per la promozione del Diversity Management. L’Assessorato intende sostenere, all’interno delle imprese sarde, misure di Diversity Management, come forma di adattamento ragionevole dell’organizzazione aziendale affinché questa non abbia effetti di svantaggio a danno di persone che presentano uno o più fattori di rischio. L’obiettivo dell’avviso è quello di promuovere il benessere organizzativo in un’ottica di miglioramento delle performance complessive dei lavoratori e delle lavoratrici, favorire l’inclusione sociale e lavorativa, valorizzare le competenze di tutti, con particolare riferimento ai soggetti svantaggiati o fragili e migliorare la competitività delle imprese.
Esiste l’istinto paterno? Si è padri naturalmente o culturalmente? Chi sono i nuovi padri? Quali iniziative di sostegno a queste nuove forme di paternità si stanno sviluppando? Cosa pensano, cosa fanno e come si differenziano i movimenti dei padri, in Italia e all’estero?
Queste le domande a cui si è cercato di dare una risposta nel convegno “Ambiguo paterno”, organizzato dall’associazione Femminile Maschile Plurale nel febbraio 2016, due anni dopo l’analogo incontro dedicato all’ambiguo materno, che affrontava la problematica della genitorialità dal versante femminile (vedi Ambiguo materno, Fernandel, 2017).