Nell’ambito della prima Biennale dell’Economia Cooperativa che si terrà a Bologna dal 7 al 9 ottobre segnaliamo l’incontro sulla tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (domenica 9 ottobre, ore 15,30 Sala Podestà – Palazzo Re Enzo).
La domanda, ultimamente, è sempre la stessa: il welfare aziendale è un privilegio riservato alle grandi multinazionali? Oggi vi raccontiamo una storia diversa, “scoperta” in Veneto e profondamente legata al suo territorio. Colorificio San Marco S.p.A. è la capogruppo del Gruppo San Marco, gruppo leader nel settore delle pitture e vernici per l’edilizia professionale in Italia, con otto stabilimenti produttivi in Europa, sette marchi e circa 230 dipendenti. Una storia, quella della famiglia Tamburini, che inizia negli anni ’60 e continua grazie alla dedizione di tre generazioni di imprenditori. Oggi il Gruppo esporta in più di 55 Paesi in tutto il mondo, promuovendo la cultura dell’edilizia del restauro e del Made in Italy.
Un’azienda interessata a erogare ai propri dipendenti un pacchetto di beni e servizi diversi dalla tradizionale remunerazione in denaro dispone di molte opzioni per attivare un piano di welfare aziendale, e alcune sono rimesse interamente alla sua volontà. La strada più semplice, dal punto di vista procedurale, è quella di attuare unilateralmente il piano di welfare aziendale.
Il Convegno, organizzato dalla Regione Emilia Romagna, ha l’obiettivo di promuovere un confronto reciproco con tutti i soggetti pubblici e privati attivi nel campo dei servizi per la fascia di età tra 0 e 6 anni in considerazione dei nuovi scenari demografici e sociali e dei nuovi bisogni delle famiglie.
Si terrà a Firenze il Convegno nazionale che vuole promuovere un confronto tra i soggetti che nella dimensione pubblica stanno affrontando la questione e quelli che si apprestano a farlo, a partire dalle buone pratiche già avviate.
Grazie alla novità introdotte con la legge di stabilità 2016 è destinato a crescere il peso del welfare aziendale nel tessuto imprenditoriale italiano. A dirlo è una ricerca realizzata dall’Università Cattolica sulla base di 335 interviste a manager delle Risorse Umane e condotta daLuca Pesenti, docente di Organizzazioni Sociali e Welfare Plurale. L’indagine, intitolata “Il futuro del welfare aziendale dopo la legge di stabilità 2016”, è stata promossa da Welfare Company – società di QUI! Group specializzata in soluzioni di welfare – in collaborazione con Aidp, l’Associazione italiana per la direzione del personale.
Nell’aprile 2016 con un Accordo Quadro l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Orsola Malpighi, l’Aziendal USL di Bologna, il Comune di Bologna e l’Istituto Ortopedico Rizzoli hanno istituito la Rete dei Consiglieri di Fiducia di area Metropolitana finalizzata alla promozione e alla tutela del benessere lavorativo dei dipendenti degli enti sottoscrittori attraverso la prevenzione, il riconoscimento ed il contrasto di situazioni di grave conflittualità interpersonale lavorativa, molestia e discriminazione.
Anche quest’anno la Commissione Europea ha lanciato il Premio Donne Innovatrici 2017 che intende riconoscere i risultati conseguti dalle donne che hanno fondato o co-fondato una società con un fatturato di almeno 100mila euro e che hanno beneficiato di fondi per la ricerca e l’innovazione dal settore pubblico o privato.
Il lavoro agile arriverá in aula a settembre. Dopo mesi in cui il ddl presentato dal governo ha affrontato il vaglio della Commissione Lavoro del Senato, c’è una prima risposta alla domanda su che fine avesse fatto. Una domanda che sembra aver preoccupato più gli osservatori e i giuristi che il mondo delle imprese. Non passa mese infatti senza la stipula di nuovi accordi collettivi nazionali o aziendali che si occupano esplicitamente di regolare la pratica dello smart working.
Non solo i settori in cui è più diffuso, come quello bancario, assicurativo o il mondo delle telecomunicazioni o dell’informatica, ma anche nel recente accordo tra i metalmeccanici di CISL e UIL e le piccole e medie imprese rappresentate da CONFIMI il lavoro agile è presente con una pagina sulle linee guida per la sua attuazione. Negli ultimi mesi infatti la nuova stagione di rinnovo dei contratti nazionali ha visto sia nel caso di Federculture che dell’industria alimentare la presenza dello smart working, che quindi entra a pieno titolo nelle relazioni industriali a livello nazionale.