Il 2014 avrebbe dovuto essere l’Anno europeo della conciliazione tra vita professionale e vita famigliare. Così, almeno, nelle intenzioni del Parlamento Europeo che (Dichiarazione scritta n. 32 – Febbraio 2013) ribadisce come l’equilibrio tra lavoro e famiglia sia, non solo una questione di pari opportunità di genere, ma una questione più generale di sviluppo della società. Come testimonial dell’Anno era stato scelto il pinguino, quale esempio migliore di condivisione del lavoro di cura della prole e della Comunità di appartenenza. Come noto, vuoi per la crisi, vuoi per la concomitanza con le elezioni europee o, ancora, per il passaggio ad una nuova programmazione comunitaria, la volontà del Parlamento non ha avuto seguito.
Il segnale, ovviamente, non è incoraggiante. Soprattutto perchè giunge dall’Europa che ha sempre mostrato grande sensibilità su questi temi. Se le politiche a sostegno dell’occupazione femminile, per la valorizzazione del loro lavoro e, in generale, per le pari opportunità di genere hanno avuto un qualche successo in Italia, questo è senz’altro merito dell’impulso e delle consistenti risorse comunitarie messe a disposizione.